FERIE DI AGOSTO
Foto Maria Grazia Richiusa |
Foto Francesco Lo Mauro |
Processione del SS. Salvatore Negli anni '50 |
Nel 1938, Peppino Messineo u barunieddu, Damiano Sabatino u gigneru, Gino Alessi u professuri e il Canonico Averna, si inventarono una festa a Villa Sgadari, con gimkana automobilistica e premiazioni varie.
Gli artefici del Ferragosto Sopranese del '39 |
In primo piano a vazzica, l'altalena usata nella gimcana |
Gina Messineo Lio taglia il nastro della gimkana a Villa Sgadari |
Con l’avvento della guerra tutte le feste furono abolite, non si sparavano neanche più i petardi dopo la processione.
Negli anni Sessanta, per iniziativa di alcuni amministratori locali, si riprese la tradizione del Ferragosto, inizialmente con a cravaccata, un corteo di decine e decine di muli e cavalli, provenienti dalle varie frazioni del paese, in particolare Raffo, Verdi e San Giovanni, con in testa a zita con il tipico vestito della festa e u zito in abito di velluto a coste grosse, il tipico fazzoletto rosso al collo e la coppola dei giorni di festa.
1964, una delle ultime cravaccate. Il gruppo della Cordella di Raffo sale dalla strada del Loreto Foto di Manuela Li Puma |
A sera si andava a Villa Sgadari dove si svolgeva una grande serata di musica popolare.
Dal 1964 nella piazza della Matrice si esibisce il ballo della cordella di Raffo.
La Cordella in piazza Matrice negli anni '60 |
Con lo sviluppo della rete viaria carrabile e della meccanizzazione dell’agricoltura, vennero meno gli animali da soma e da trasporto, di conseguenza non ci furono più matrimoni con la tipica cravaccata. Gli ultimi protagonisti di questa, a mia memoria furono Pietrino Cerami, venuto su da Salaci con una giumenta, e Cicco Calderaro da San Giovanni, seguito da un’interminabile fila di cavalli.
Rievocazione della cravaccata nel 1978 |
Alla fine degli anni Settanta il Ferragosto sopranese, rimanendo una forte attrazione, cambiò completamente volto.
Al mattino una passeggiata gastronomica fa conoscere le realtà alimentari del paese: u riminune, detto anche simulune, polenta di grano macinato nel piccolo mulino a pietra ereditato dagli antichi romani, i scacciate fritte o cotte alla fiamma nel forno a legna, a ricotta cu u sieru e a tuma, i favi squadati e i ciciri vugghiuti.
Fine anni '70. Rievocazione dell'uso del riminune |
Nel pomeriggio lungo il corso del paese si snodava il cosiddetto corteo baronale: donne e uomini in costume che raggiungevano dai palazzi baronali la piazza, ove un improvvisato notaio leggeva la dote della baronessa.
Negli ultimi anni si è aggiunta una cerimonia nuziale religiosa sul sagrato della Chiesa Madre.
Scene dal matrimonio baronale nel corso degli anni |
Nel 1978, come si potrà vedere in questo filmato condiviso da Giancarlo Lo Mauro, il Ferragosto fu occasione per una rievocazione di scene dell'Ottocento nelle vie del paese, con arti e mestieri tipici del passato.
Anni '80 Scene di vita del passato rievocate nelle vie di Soprana |
Dal 1991 la manifestazione è in gran parte gestita dall'Associazione Stendardieri e dalla Pro loco, con il patrocinio del Comune.
Anni '80 Nuove generazioni di stendardieri |
Il bagno di folla sempre rinnovato testimonia la validità della manifestazione. Complimenti agli organizzatori.
Costumi del matrimonio baronale esposti a Palazzo Pottino |
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