IL CONVENTO DEI FRANCESCANI DI PETRALIA SOPRANA

Il convento dei padri riformati
Catasto Borbonico  (1832-1853)

Il convento dei Frati Minori Riformati di Petralia Soprana è stato fondato all'inizio del XVII secolo, a qualche distanza dall'abitato. Delle sue vicende iniziali riferisce il religioso Pietro Tognoletto nel suo Paradiso serafico del fertilissimo Regno di Sicilia del 1667 (1).



Fotografia dei primi del XX secolo (Ferruzza)


Vito Amico, nel suo Dizionario Topografico (2), riferisce che la costruzione avvenne su iniziativa della popolazione di Petralia Soprana, in poco tempo, grazie ad un'eccezionale unione di forze: il terreno fu regalato dal Comune, i materiali vennero pagati dalla Baronessa del Landro, e la manodopera fu prestata gratuitamente dai petralesi stessi.
Tanto risulta anche dall'atto redatto nel 1611 dal Notaio D'Agostino.
Come appare lontana dal nostro attuale individualismo, questa catalizzazione di energie e mezzi per un progetto comune di grande respiro.
Dove si trovano oggi offerte di fondi o forze lavoro gratuite per l'edificazione di centri sociali, di scuole o di ospedali?
E quanto è triste, per contrasto, l'attuale stato di abbandono di un edificio così bello, sorto grazie a una forte motivazione collettiva. La gente di allora era certamente più povera di quella di adesso, ma aveva priorità diverse.





Il famoso scultore Giovanni Francesco Pintorno, Frate Umile, nasce a Petralia nel 1601 e nell'anno di fondazione del Convento, nel 1611, è ancora bambino. Le notizie sulla biografia di Frate Umile sono scarse ma pare che non abbia compiuto il noviziato al convento di Petralia Soprana, ma presso quello di Nicosia.



Il crocefisso nella sua originaria collocazione


Negli anni 1623-24, durante la giovinezza dello scultore, la terribile peste nera, che da Palermo ha invaso tutta la Sicilia, giunge sino alle vette di Petralia, Diverse vittime dell'epidemia sono ancora oggi sepolte nel luogo.
E come non pensare a tanta sofferenza di allora, guardando il primo Crocefisso realizzato da un Frate Umile ventitreenne nel 1624, durante il suo noviziato (4). Installata nella Chiesa di Santa Maria del Gesù annessa al convento, l'opera vi è rimasta per oltre due secoli, prima di venire trasferita nella Chiesa Madre di Petralia Soprana. 
Dal convento provengono anche gli scaffali pregevolmente ornati, opera di ignoti frati francescani, che sono stati installati nel Palazzo Comunale.






CLICCATE qui per un VIDEO di Vincenzo Cusumano su Petralia Soprana e su Frate Umile.



Foto del 2016


Lo stesso arco ai primi del XX secolo


Il parco che circondava il convento è stato adibito, nel 1880, a cimitero.
Dopo che i frati francescani hanno lasciato il convento, questo è stato per vari anni sede della scuola di avviamento professionale (5).



      Non esiste più traccia dell'arco che un tempo,
sulla destra, faceva da contrappunto a quello oggi rimasto.

Nel 1990 sono stati effettuati alcuni lavori di ristrutturazione, dopodiché l'edificio è stato abbandonato.





Le finestre sono ormai murate, le porte sono chiuse e non può più accedersi, come pochi anni or sono, neppure al chiostro, ormai invaso dalla vegetazione. 
Ma chiudendo gli occhi, si può cercare di far rivivere il tempo evocato dallo storico Ferruzza Sabatino (3), quando, nella sua fanciullezza, il convento era ancora occupato dai francescani e costituiva per la gente di Petralia e dei dintorni, un luogo di incontro, ove trovare dai frati consigli, aiuto e sostegno in ogni vicenda della vita, un centro di aggregazione e di carità.


Il secondo arco, oggi non più esistente,
all'epoca in cui il convento era occupato dalla scuola


Nelle fotografie e cartoline del primo Novecento, è visibile il secondo arco, allora ancora esistente, e che delimitava la recinzione dei giardini del convento. La sequenza di finestrelle al primo piano corrispondeva alle cellette dei frati.
La veduta satellitare attuale mostra il convento privo del suo parco originario, e compresso, da una parte, dalla scuola media e dall'altra, dal cimitero. E' rimasto l’ampio viale che inquadra prospetticamente la chiesa e che un tempo, era costeggiato da cipressi e cappellette in pietra affrescate con raffigurazioni rappresentanti le stazioni della Via Crucis. Il chiostro è divenuto una giungla.





Qui sotto, in una riproduzione di un affresco ottocentesco di Palazzo Pottino d'Irosa, la originaria conformazione del convento e delle sue pertinenze.



Il convento com'era nell'800
Affresco di Palazzo Pottino d'Irosa


L'affresco originale


Nella foto qui sotto, si vede ancora in primo piano, seppure già in gran parte distrutto, il muretto con cappellette della Via Crucis che delimitava il viale di accesso alla chiesa e al convento, la cosiddetta "Via Sacra".


Cartolina degli anni '30

Foto Ciganovic - Rivista del TCI - 1948


Anni  '50-60, c'era una scuola
ed erano state aggiunte finestre


Oggi il convento è rimasto un luogo di pace, ideale per la meditazione.... la purezza delle linee architettoniche, la visuale incomparabile sul dirupo e la vicinanza del cimitero sottostante, compendiano il senso di Impermanenza e quello di Assoluto.





 Da una delle ultime finestre aperte
 (luglio 2016)


Come diceva il poeta, su queste mura
"...Passò il gelido soffio de l'oblio
E su le gronde lacrimose stride
L'upupa immonda da la rupe scesa
Cadon le travi logore dal tarlo,
Ne distrugge i dipinti il tempo edace...."

Pietro Lopresti  Inno alle Madonie, 1903


Foto del 2016


Gli intricati decori di ispirazione vegetale che adornano la facciata della chiesa di S. Maria, hanno suggerito ad alcuni un raffronto con il churriguerismo, una corrente artistica spagnola nata dal Barocco. Va evidenziato però, che la chiesa di Petralia Soprana precede di oltre ottant'anni questa corrente, nata con la famiglia dei Churriguera, il cui primo esponente inizia a produrre solo nel 1690. 




Il chiostro, nelle foto sopra, allo stato attuale.


Note:
2 - Vito Maria Amico, Dizionario Topografico della Sicilia p.342
3 - Francesco Ferruzza Sabatino, Cenni storici su Petralia Soprana. Palermo. Pezzino, 1938
4 -Testo del documentario Petralia Soprana – La città dei due castelli - (Editrice Il Sole, 2002) Testo e regia di Giovanni Montanti - Consulenza storica Rosario Ferrara
5 - Mario Sabatino, U postali ô Patrinuostru. Come eravamo nel '900 a Petralia Soprana, edizioni Arianna, 2023


Una cartolina ritoccata dal sapore naïf


Cenni bibliografici

- G. Macaluso, Petralia Soprana guida alla storia e all’arte , Palermo 1986.
- G. Macaluso, Frate Umile Pintorno a Petralia Soprana scultore del XVII sec. , Palermo 1978.
- P. Kallogiannis, Tesi di laurea in Architettura, Petralia Soprana: ex convento di Santa Maria di Gesù dei Padri Riformati. Rilievo e restauro, Palermo.



Affresco di fine ottocento
 Palazzo comunale

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