GIAIA

 



Giaia, piccolo agglomerato di più nuclei di case sparse, di cui alcune antiche ed altre recenti, porta il nome di un uccello diffuso nelle Madonie, la ghiandaia, "a ggiaia".

Gli abitati si sviluppano ad altitudini diverse, permettendo la distinzione in Giaia Superiore e Giaia Inferiore. Nel censimento del 1931 Giaia contava 89 abitanti, in quello del 1961, 100.



Giaia Superiore

Qui avevano possedimenti le famiglie dei Pottino e dei La Placa, questi ultimi, imparentati con i Gargano.

Abbeveratoio all'ingresso di Giaia Superiore

Esiste ancora oggi un edificio risalente al '700-800, che per un periodo è stato adibito a B&B.


Foto Nino Albanese

A Giaia si trova un interessante antico abbeveratoio, composto da svariati scifi, che presenta una particolarità: l'ampia vasca in cui l'acqua confluisce, è collegata con la linea degli scifi ad angolo retto. 
La zona era proprietà della famiglia nobile degli Inguaggiato di Petralia Soprana.
Fra i beni di interesse antropologico vengono annoverati anche uno scifo e un mulino dell'800 di proprietà privata. Il bevaio, in pietra scolpita e a forma circolare, veniva usato per l'abbeveraggio dei cavalli.

Scifi di Giaia
Foto Rosa Bruna D'Alberti

Giaia Inferiore
Nel 1962, con la conquistata autonomia di Blufi, Giaia Inferiore, che ne costituisce quasi una continuazione, a un chilometro circa di distanza, lungo la strada che sale alle Petralie, é stata aggregata al nuovo comune.




I due nuclei di Giaia Inferiore 
separati dalla S.S. 290

Giaia inferiore è anche sede di un punto trigonometrico. Realizzare questi "vertici" è di fondamentale importanza per l'impianto di base della cartografia. Senza di essi è impossibile passare dalla realtà alle mappe topografiche.
Qui il link per il sito dell'IGM che fornisce i dati geografici precisi del vertice di Giaia. 



Il tracciato dei Cavalieri 
Come per la maggioranza dei siti del territorio petralese e più in genere madonita, ci troviamo in un luogo di importanza storica plurisecolare.
Le case sono sorte infatti lungo un percorso di interesse per due ordini religiosi cavallereschi nati per la cura e l'assistenza dei pellegrini in Terra Santa ed agli ammalati, ed entrambi migrati in Sicilia nel XII secolo.


Cavalieri Gerosolomitani nel XIII secolo
in una incisione ottocentesca

I Cavalieri Gerosolimitani
A Sud ovest di Giaia troviamo infatti la fonte e il santuario della Madonna dell'Olio, i quali pur essendo inclusi nel feudo Sagnéferi, erano di proprietà dei Cavalieri Giovanniti o Gerosolimitani (quelli che sarebbero poi divenuti i Cavalieri di Malta), e venivano gestiti dalla Commenda di Polizzi.


La Commenda di Polizzi

Nel XII secolo, dopo l'abbandono della Terrasanta e dell'isola di Rodi, e prima di stabilirsi nel XVI secolo a Malta, i Cavalieri si erano insediati in varie parti della Sicilia. Nelle Madonie avevano possedimenti che superavano i 3500 ettari, a Polizzi, a Gratteri e a Gangi, ed anche in territorio di Petralia Soprana, ove un loro avamposto era situato proprio al santuario di Blufi.
La Commenda di Polizzi era la più importante e ricca di Sicilia, ed apparteneva al Gran Maestro dell'Ordine.
Le messe tenute a Blufi il lunedì di Pentecoste, giorno della festa della Madonna dell'Olio, venivano quindi celebrate da sacerdoti della Commenda di Polizzi.
Al Santuario sono tuttora visibili i loro stemmi.

Foto tratta da Sulle vie dei Cavalieri di Malta 

Ancor oggi la contrada è denominata Comenna o Cumennacon riferimento alla Commenda di Polizzi. E nella memoria degli abitanti del luogo sopravvive il ricordo di un "sentiero di Giaia e della Commenda" oggi scomparso, che conduceva da Comenna a Giaia. 
Da lì il percorso, oggi occupato dalla S.P. 120, conduce a nord direttamente a Trinità, che viene considerata dagli storici un luogo sacro secolare, importante crocevia di ben cinque tracciati medievali, fra i quali quello in trattazione, e quello della via della Zingara e dei Forestieri che attraversa la zona di Raffo. 
Sempre andando verso nord, da Trinità il percorso proseguiva in direzione di Polizzi, sede della Commenda dei Cavalieri di Malta.
Andando a sud ovest invece, il percorso continuava, per i cavalieri gerosolimitani, in direzione del feudo Susafa.


Carta tratta da Suburbia and Rural Landscapes
in Medieval Sicily

I Cavalieri Teutonici
Il percorso in esame veniva seguito anche dai cavalieri dell'Ordine dei Fratelli della Casa di Santa Maria dei Tedeschi in Gerusalemme, comunemente noto come Ordine Teutonico.
L'Ordine arrivò in Sicilia nel 1197 grazie all’Imperatore Enrico VI di Hohenstaufen, che gli affidò il monastero della Magione di Palermo, per consolidare la propria sovranità in Sicilia attraverso la presenza di un sodalizio monastico cavalleresco legato alla casa imperiale. I Teutonici ebbero anche un avamposto a Polizzi, ove edificarono la chiesa della Trinità.


Veste e armi di un Cavaliere Teutonico
nel XII secolo
Foto Wikicommons

La via di Giaia e della Commenda serviva ai Teutonici per raggiungere a nord Trinità (oggi frazione di Petralia Soprana) sede della omonima chiesa, e subito dopo, Petralia Sottana, ove si trovava la Trinità Vecchia, che sino al 1500, fu la prima chiesa madre del paeseLe chiese dell'ordine teutonico erano intitolate solitamente alla Trinità, come quella che avevano costruito a Polizzi.

A sud ovest i Teutoni potevano raggiungere i loro possedimenti della Gurfa di Alia e del feudo di Garbincauli (Verbumcaudo).

Di questo passato ormai dimenticato, troviamo conferma nella toponomastica. Infatti nella carta IGM del territorio di Petralia Soprana datata 1865, troviamo, fra Malpasso e Trinità, prima la contrada Abbadia, e poi a nord di Pianello, la contrada Magioni, antichi nomi che fanno da contrappunto a quello di Comenna prima menzionato. Per completezza va precisato che anche in territorio di Gangi esisteva anche un feudo Magione, di proprietà dei cavalieri di Malta.


Carta IGM 1865


Cenni Bibliografici
- Luigi Ajosa Pepi Statella, La ven.le Commenda Camera Magistrale San Giovanni Battista alias S. Maria Maddalena, detta pure San Giovanni Battista Del Ponte, della citta di Polizzi del Sovr. Ordine Gerosolimitano di Malta, Romano 1985

- Celestina Salamone Cristodaro, Polizzi del passato, Edizioni Grifo 1990

- Lucia Arcifa, Vie di comunicazione e potere in Sicilia (sec. XI-XIII). Insediamenti monastici e controllo del territorio, in I Congresso Nazionale di Archeologia Medievale 1997, pp. 181-186 

Aurelio Burgio, Resuttano (IGM 260 III SO), Forma Italiae, Leo Olschki Editore, 2002

- Nuccio Lo Castro - Angelo Pettineo, Sulle vie dei Cavalieri di Malta, il Valdemone Palermitano, su carlomarullodicondoianni.net, 2010

- Aurelio Burgio, Alessandra Canale, Historical and Archaeological Data for the Ancient Road Network in Western Sicily from the Roman Period to the Norman Age. in Suburbia and Rural Landscapes in Medieval SicilyArchaeopress Archaeology, luglio 2023


Giaia Inferiore 


Ringraziamenti (in ordine alfabetico)
a Nino Albanese, Peppino Bongiorno, Maria Vittoria Cerami, Rosa Bruna D'Alberti, Ernesto Messineo e al gruppo FB Blufi di altri tempi 



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