SERRADAMA
Su di un'altura che sovrasta Salinella e Raffo sorge la frazione di Serradama, ove si trova un complesso agricolo-pastorale. È collegata al Centro da una strada selciata che sbocca nella strada di Bonicozzo, per giungere poi alla S.S. 120, a poca distanza da Madonnuzza.
Carta IGM |
Un curioso toponimo
Il nome della contrada deriva da quello del piccolo corso d'acqua che vi scorre, denominato "Serradamo", e che confluisce con il torrente Fiumicello.
Proprio la conformazione del luogo giustifica la prima parte del nome, cioè Serra, che deriva certamente dall'identico termine catalano, e prima ancora, da quello latino, con il senso di ‘sega, lama dentata’, e per estensione, di altura o crinale. Mentre non è nota la motivazione della seconda parte. Una curiosità: in territorio di Contessa Entellina esiste un ex feudo Serradamo, che prende anche in questo caso il nome dal torrente che vi scorre.
Giuseppe Castrogiovanni
Giuseppe Castrogiovanni, esponente di una famiglia di spicco della Petralia Soprana dei primi del XX secolo, fu ingegnere e poeta. Si dedicò allo studio con grandi sacrifici. Si racconta che a Palermo, per economizzare sul petrolio del lume, studiasse alla luce dei lampioni.
Nei primi del 1900 operò in tutta la Sicilia. Fu capo dell'Ufficio del Genio Civile di Catania, e partecipò alla ricostruzione di Reggio e Messina dopo il terremoto del 1908. A lui si deve l’edificio del Genio Civile di Messina, il cui progetto fu oggetto di un premio speciale.
Tracciato di Corso Umberto |
In origine i Castrogiovanni e i Catalano erano venuti a Petralia Soprana per lavorare la pietra, erano provetti scalpellini; i figli costruirono il paese moderno, dalle strade agli edifici pubblici. Infatti l'ing. Castrogiovanni curò i progetti urbanistici più importanti che all'inizio del XX secolo, rivoluzionarono l'assetto stradale del paese, in particolare la realizzazione di due delle vie carrozzabili che tuttora permettono di attraversare in auto l'abitato, corso Umberto e via Medici. Si trattò all'epoca di grandi lavori, con abbattimento di edifici come la chiesa di S. Nicola ed eliminazione di importanti dislivelli fra la parte alta e quella bassa del paese. La pendenza della nuova strada costrinse i proprietari di gran parte dei palazzi dell'epoca a rifarne le facciate ed i portoni, i quali, al giorno d'oggi, presentano a prima vista una omogeneità di stile.
Il nuovo Corso Umberto negli anni '30 |
VILLA LUCIETTA A SERRADAMO
Nel 1920 a Messina, l'ing. Castrogiovanni aveva contratto la tubercolosi, morbo a quell'epoca ancora molto diffuso, riuscendo però a salvarsi, grazie alle amorevoli cure della sorella Lucia, la quale purtroppo ne venne contagiata e morì.
L'Ing. Castrogiovanni davanti alla Villa |
Questa tragedia familiare lo segnò profondamente, tanto da volere, per tutta la sua esistenza, perpetuare il ricordo di quello che egli sentiva come un santo sacrificio. Per questo motivo, acquistata una tenuta a Serradama, vi costruì negli anni '30 una casa di campagna che volle chiamare Villa Lucietta, all'ingresso della quale fece erigere un'edicola votiva dedicata a Santa Lucia, con una lapide in memoria della sorella.
Uomo di grande cultura, a Serradama, da lui chiamata Serra Adamo, possedeva una bella biblioteca con molti libri in lingua originale ed edizioni preziose francesi. In tarda età scrisse Dal mio diario di campagna del 1937 e Riflessi e palpiti di un'anima italiana, lungo e appassionato diario dal 1943 al 1952. Morì nel 1958 ed è sepolto nella cappella di famiglia a Petralia Soprana.
Riportiamo una sua poesia dedicata al luogo che tanto amò:
SERRA ADAMO
Terra della mia vecchiaia, aridaIo la guarderò restando seduto
La seguirò lontano col pensiero
Come fanciullo, col core pulsante,
Nella freschezza e candor mattiniero,
Ma il corpo mio, pure non tanto affranto,
Ieri... |
...e oggi |
Cenni bibliografici
- Francesco Ferruzza Sabatino, Cenni storici su Petralia Soprana. Palermo. Pezzino, 1938
- Girolamo Caracausi, Dizionario onomastico della Sicilia, Repertorio storico-etimologico di nomi di famiglia e di luogo, Vol. II (M-Z) L'Epos, 1994
- Giuseppe Castrogiovanni, Dal mio diario di campagna, 1937
- Giuseppe Castrogiovanni, Riflessi e palpiti di un'anima italiana, 1952
Ringraziamenti a Pietro Cassaniti, Ernesto Messineo, Domenico Gulino e Mario Sabatino.
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