LA STAMPERIA SCOTTO



La tipografia Scotto nacque a Petralia Soprana a fine '800, e passò di generazione in generazione a vari membri della famiglia, in ultimo, da Nina Scotto, che l'aveva ereditata dal fratello, e che la gestiva con il marito, alla figlia Michelina Calascibetta, che continuò l'attività sino agli anni 90. 

Immagine devozionale
prodotta nell'800 dalla tipografia Scotto

 


Il portone della "stampatura" negli anni '80
Foto di Francesco Lo Mauro

La stamperia rilegava anche libri e produceva i quaderni con copertina nera, tipici del secolo scorso.

Foto di Giancarlo Lo Mauro
Siamo andati alla ricerca della macchina tipografica, nel luogo ove è stata ricoverata.


Macchina tipografica della stamperia Scotto

Ispezionando la macchina tipografica, ne abbiamo trovato la marca.



Ed ecco il manifesto della ditta Urania che pubblicizza il modello di macchina tipografica ai primi del Novecento. Si trattava di una macchina da stampa tipografica veloce piano cilindrica formato standard 50x70 cm.




Era costituita da un porta forma piano (carro) e da un porta supporto cilindrico (cilindro). Sul porta forma, nel quale si inserivano le matrici di caratteri da stampa, scorrevano i rulli inchiostratori alimentati da una vaschetta. I rulli erano muniti di una pinza che trascinava il foglio. Il porta forma scorreva avanti e indietro, mentre il cilindro ruotava attorno al suo asse. Il tutto era mosso dalla larga manovella azionata a mano. 

Modello restaurato
 Fondazione Luigi Micheletti di Brescia 

Preparata la matrice con i caratteri, la si disponeva nel porta forma, si inseriva un foglio nel porta supporto e si riempiva d'inchiostro l'apposita vaschetta. Azionando la manovella, i rulli si mettevano rumorosamente in movimento, si caricavano di inchiostro e passavano sulla forma. Contemporaneamente il foglio sceso dall'alto, veniva afferrato dalla pinza del rullo e trascinato in avanti fino a ruotare sulla forma, insieme al cilindro di pressione. Poi il foglio stampato tornava indietro passando da sotto e veniva tolto dall'operatore.

La tagliatrice di carta

Un altro pezzo da museo proveniente dalla antica tipografia Scotto è la tagliatrice del peso di 750 kg, azionata anch'essa con una grande manovella, che serviva a ridurre i grandi fogli di carta alle dimensioni adeguate.
La sua lama tagliava in diagonale, riuscendo così a recidere in un solo movimento, il gran numero di fogli contenuti nella macchina.

Marchio della tagliatrice

La tagliatrice, di provenienza tedesca, è stata realizzata ai primi del XX secolo dalla fabbrica di macchine per l'industria cartaria "Christian Mansfeld" di Leipzig-Reudnitz in Germania. La targhetta riporta anche il numero della macchina.


Lo stesso modello di tagliatrice restaurato 
con la lama in posizione alzata.
 Museo della Carta dell'Estonia

Un altro macchinario di grande rilevanza era il torchio meccanico con cremagliera, che veniva azionato girando una manopola a croce. Veniva usato sia per le stampe in piccola tiratura, che per la rilegatura dei libri. Questi infatti, dopo essere stati cuciti ed incollati, andavano pressati.

All'interno della stamperia, vi era un grande cassettone sovrastato da un piano inclinato che recava le cassettine piene di lettere in piombo. Nella parte inferiore erano riposti i caratteri grandi per i manifesti.
L'ultimo manifesto stampato con la macchina è ancora visibile e reca la data del 1974.

L'ultimo foglio stampato
nel 1974

I macchinari tipografici come questi sono ormai rari e devono trovare oggi adeguata collocazione in uno spazio museale. Infatti costituiscono la testimonianza del passato della comunità.


Ringraziamenti a Pietro Cassaniti e Mario Sabatino


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