LE VIE DI PETRALIA SOPRANA



Nel centro storico di Petralia Soprana, la denominazione delle vie e delle piazze offre una miriade di curiosità e di spunti di riflessione.
Quando sono stati scelti i nomi e in base a quali criteri? Qual'è il loro significato? Quali particolarità presentano rispetto ad altri paesi siciliani ed italiani?
Il post tenterà di chiarire questi aspetti, mantenendo però diversi punti interrogativi e la possibile presenza di errori.
Infatti, sono poche le fonti documentali cui attingere, perché presso gli uffici del Comune, il più vecchio elenco consultabile con relativa delibera della Giunta Comunale, risale solo al 1909. Leggendolo, emerge che il precedente elenco fosse stato approvato con decreto prefettizio del 1887.
Questo stradario del 1909, in cui non si parla di "vie", ma di "strade comunali" e di "vicoli", presenta, come vedremo, numerose differenze con l'elenco attuale.

Come in tanti altri comuni d'Italia, la denominazione ufficiale delle vie, così come la numerazione civica, è stata decisa dall'amministrazione comunale solo in tempi relativamente recenti, cioè dopo l'unificazione d'Italia, ed è stata spesso dettata da ragioni contingenti di tipo politico. In passato le vie non avevano targhe e venivano individuate tradizionalmente con criteri pratici, facendo riferimento a edifici o strutture che vi si trovavano oppure a persone di rilievo che vi abitavano.



A Petralia Soprana, l'atmosfera medievale del cuore della cittadina, sottratto al traffico, nel quieto silenzio di scalinate, cortiletti, sottopassaggi e inattesi contrafforti, appare magicamente sfuggita al trascorrere del tempo.
Ma le vie hanno quasi sempre perso i nomi tradizionali e veramente antichi perché il ristretto spazio occupato dal centro storico (a causa della conformazione del blocco roccioso su cui è situato) non solo ha limitato la creazione fisica di nuove vie, ma ha determinato, negli ultimi cento anni, ripetute sostituzioni di nome. Le vie di recente realizzazione si trovano tutte nel quartiere della Pinta, unica zona di possibile espansione.

Una prima scorsa allo stradario attuale ci rende innanzitutto possibile raggruppare i nomi in alcune categorie:

I MESTIERI


Bottega di beccaio nel Medioevo

Si tratta delle vie che evocano le attività degli artigiani, in ricordo delle botteghe che si trovavano in paese.  Tutti questi nomi esistevano già nel 1909.
Dei nomi dei mestieri non è stata scelta dall'amministrazione comunale la versione dialettale ma quella italiana arcaica. Così troviamo:
via Sorbettieri (gelatai) - Petralia Soprana è l'unica in tutta Italia ad avere una via di tale nome;
via Beccai (sono i macellai di carne di becco, cioé di carne ovina);
via Schioppettieri (armaioli);
via Vaccari ;
via Gessaioli (sia fabbricanti che lavoratori del gesso); 
via Lavandai;
via Ballarini (nell'elenco del 1909 leggiamo Ballerini). 
Su quest'ultimo nome nutriamo perplessità, ed è possibile che non si faccia qui riferimento ai danzatori.
A far da contrappunto, a Petralia Sottana, troviamo altre vie dei mestieri e precisamente via Carbonai e via Concerie. 

Le vie dei mestieri formeranno in futuro oggetto di specifici post, perché meritano un approfondimento.

PERSONAGGI ILLUSTRI 


PERSONALITA' DI PETRALIA SOPRANA

Inaugurazione del monumento 
in Piazza Frate Umile (2.5.1952) 

ARTISTI E POETI
Gli artisti di Petralia Soprana commemorati nelle sue vie, sono solo scultori, tutti di notevole fama : 
I più famosi di loro sono ricordati in piazza Frate Umile da Petralia e in via Frate Innocenzo da Petralia
Da notare che la celebrazione dei due religiosi è abbastanza recente, perché nel 1909, troviamo solo un vicolo Pintorno. Nella prima metà del XX secolo, piazza Duomo venne dedicata anche a Frate Umile.
Occorre comunque giungere ai primi anni 50 perché venga dato ad una delle più vecchie piazze del borgo, piazza Soprana, il nome di piazza Frate Umile, in sostituzione di quello tradizionale.

Vincenzo Miserendino, autore di diverse statue 
monumentali di Theodore Roosevelt

Altro scultore è ricordato dalla via Vincenzo Miserendino. Nato a Petralia Soprana ed emigrato ai primi del Novecento negli Stati Uniti, divenne scultore ufficiale del presidente Theodore Roosevelt, che rappresentò in diverse statue monumentali, tuttora visibili a New York e in varie altre importanti città.




Ovviamente questa via è stata introdotta in epoca recente.
Così come è recente la consacrazione del poeta del Novecento Pietro Lo Presti (avvocato di professione), autore dell'"Inno alle Madonie" (1903), opera dedicata ai suoi luoghi natii.

UOMINI DI POTERE
Quanto a coloro che in passato esercitarono il potere a Petralia Soprana, partiamo dal conquistatore normanno Gran Conte di Sicilia Ruggero I, evocato dalla via Ruggero Normanno, che fortificò di mura Petralia Soprana, dotandola del castello della Pinta, per proseguire con via Pietro Cardona, intitolata al Conte di Collesano, e con via Luigi Moncada d'Aragona, che ricorda il famoso duca di Montalto, cui si deve l'edificazione della chiesa di Santa Lucia.


           Il Duca di Montalto


Terminiamo con il barone Giulio Litterio Sgadari (della famiglia che eresse la Villa dello stesso nome), sindaco di Petralia cui va il merito di aver organizzato all'Unità d'Italia la Guardia Nazionale, e di aver dotato l'abitato di un corso principale e di una rete di fontane pubbliche. A lui è dedicato il viale che da Porticella conduce proprio all'ingresso del parco Sgadari.



Il barone Sgadari

 FAMIGLIE NOBILI E NOTABILI

Via Squiglio 
Si tratta di una via che oggi nella cartina non si ritrova più. Sino alla fine dell'Ottocento, la parte dell'odierno Corso Umberto I che da Piazza del Popolo giunge alla biblioteca comunale, prendeva il nome dalla famiglia di antichi origini dei Lo Squiglio, baroni di Landro, che possedeva il palazzo sito all'angolo di piazza del Popolo (al cui pianterreno è ora situato un bancomat), poi rimodernato dai baroni Pottino.
Via Montalto (o Moltalto come dice il Ferruzza Sabatino)
rammenta invece tuttora la famiglia di Luigi Moncada, duca di Montalto, menzionato sopra.
Via Gargano, che ancora viene menzionata nello stradario del 1909, oggi non esiste più. Il suo nome è stato sostituito e si riferiva alla famiglia notabile, che occupava l'omonimo palazzo sito in zona Porticella.
Via D'Arata prende anch'essa il nome da una famiglia di possidenti locali, il cui palazzo, ancora visibile, era situato nella via stessa.

Al momento, non abbiamo invece dati per identificare la persona o la famiglia cui fu dedicata via Rizzo.

PERSONALITA' DELLA STORIA SICILIANA

Sono stati scelti personaggi che in varie epoche hanno lottato per la libertà e indipendenza della Sicilia.


Rivoluzione del 1848 a Palermo

In ordine cronologico, troviamo innanzitutto Giovanni da Procida, nobile di origine salernitana, medico di Federico II di Svevia, organizzatore dei Vespri Siciliani del 1282, moti che condussero all'espulsione dalla Sicilia dei dominatori francesi di casa angioina.

Troviamo poi Domenico Caracciolo, vicerè di Sicilia, che in soli cinque anni, dal 1781 al 1786, avviò nell'isola notevoli riforme ispirate da principi illuministi, contro i privilegi dell'aristocrazia e del clero, e mirate a migliorare le sorti della povera plebe siciliana.

Vi è poi un folto gruppo di protagonisti della rivoluzione siciliana del 1848 contro i Borboni :
Ruggero Settimo, politico palermitano che fu capo del governo nato dalla rivoluzione stessa; a lui era intitolata la piazza Frate Umile.
Michele Amari, storico e politico palermitano dell'Ottocento, cui si devono per altro verso, lo studio e la traduzione di importanti testi che toccano la storia di Petralia in epoca araba;
Filippo Cordova, esponente di una famiglia nobile di Aidone, che fu membro dell'Assemblea parlamentare siciliana e Ministro delle Finanze. Nel Cinquecento, un Pietro Cordova, era stato cadetto di Collesano.
A fianco dei tre personaggi suddetti, ai moti del 48 parteciparono altri due nobili rivoluzionari, che ritroviamo evocati nello stradario di Petralia Soprana del 1909, in vie che ora hanno cambiato nome: Via Omodei da Benedetto Omodei di Alcamo (forse di un ramo della stessa famiglia dallo storico e geografo siciliano del Cinquecento Filoteo degli Omodei) e via Paternostro da Paolo Paternostro di Misilmeri.
Vi è poi via Errante, da Vincenzo Errante magistrato palermitano, senatore del collegio di Petralia Soprana nel 1865, che collaborò sia alla rivoluzione del 1848, che alla spedizione dei Mille, da non confondere con il polizzano (o castelbuonese?) Vincenzo Errante, autore di Inganni d'amore (1601).
Di un'altra via dedicata nei primi anni del XX secolo, come in molti altri comuni siciliani, a Francesco Crispi, altro famosissimo organizzatore della Rivoluzione siciliana del 1848 e sostenitore della spedizione dei Mille, non si trova oggi più traccia. Era il tratto dell'odierna via Medici, all'altezza di Piazza Quattro Cannoli. 





Infine l'elenco dei politici/patrioti siciliani termina con Emerico Amarigiurista e filosofo palermitano, che fu protagonista del movimento politico liberale durante il Risorgimento italiano.

LA POLITICA NAZIONALE

E' questo il gruppo delle vie che, come nel resto d'Italia, ha subito più cambiamenti nel tempo, nel riflesso dei successivi mutamenti politici. Le scelte dell'amministrazione, ispirate alle contingenze, hanno esposto la toponomastica a flussi e riflussi, in relazione alle vie cittadine più importanti.

E' così che via Castello, a fine ottocento, è divenuta via Generale Giacomo Medici, dal nome del famoso ufficiale di Garibaldi divenuto poi senatore siciliano e durante il cui mandato venne inaugurata nel 1875 la strada "rotabile", che cambiò la vita agli abitanti delle due Petralie.
Via Generale Medici aveva originariamente un percorso più importante di quello attuale: infatti, alla biforcazione dopo piazza Quattro Cannoli, proseguiva con questo nome non solo a sinistra, come oggi, ma anche a destra, continuando a salire anche da questa parte sino alla Pinta, occupando così il percorso dell'attuale via Sorbettieri.  


Il Generale Giacomo Medici (1866)

Corso Umberto I è stato realizzato alla fine dell'Ottocento, occupando in parte vie e piazze preesistenti come piazza Sottana via Squiglio, e cancellandone il nome originario.

Allo stesso modo, con l'instaurazione del fascismo, l'originaria Piazza del Carmine, dopo l'ingrandimento derivante dalla demolizione della omonima chiesa, si tramutò in Piazza Littorio, per poi, dopo la seconda guerra mondiale, divenire Piazza del Popolo

Piazza del Popolo

Fa piacere scoprire che se a Petralia Soprana esiste via Roma, a Roma esiste via Petralia Soprana, precisamente in zona Borghesiana.
             
LE VIE GARIBALDINE   
Petralia Soprana ha dedicato varie sue vie all'epopea garibaldina: oltre all'ovvia via Garibaldi, troviamo la via Generale Giacomo Medici, già menzionata, seguita da via Aspromontee da via Caprera.


Uniformi dei Garibaldini

Addirittura anche alla figlia di Garibaldi è dedicata una stradina: via Teresita.

L'eco delle forti aspettative e dell'entusiasmo che anche a Petralia Soprana, si sviluppò per Garibaldi, ci giunge anche da un documento conservato nell’archivio della biblioteca comunale, che attesta una raccolta di fondi fatta per erigere una statua in suo onore.

ALTRE VIE ISPIRATE AL RISORGIMENTO E ALL'UNIFICAZIONE D'ITALIA
Nello stradario troviamo, quanto alle personalità, via Ciro Menottivia Nicola Ricciottivia Camillo Benso di Cavour e tre vie che rammentano eventi storici: via Magentavia Varese e via Solferinointitolate a tre battaglie vinte sugli austriaci, nella seconda guerra d'indipendenza.

ALTRE PERSONALITA' ITALIANE
Un martire dell'irredentismo, viene ricordato in via Cesare Battisti.

Via Emanuele Filiberto è invece dedicata al duca di Savoia, noto come "Duca Invitto", grande figura di combattente della prima guerra mondiale.

Tenue è il legame di Petralia con Quintino Sella, ministro ottocentesco delle Finanze nativo di Biella, ricordato soprattutto come alpinista, scienziato e fondatore nel 1863 del Club Alpino Italiano. Va ricordato che la prima impresa alpinistica della Sezione "Conca d'Oro" del CAI, nel 1889, fu la scalata, in carrozza e poi a piedi, della Vetta dell'Antenna, nelle Madonie.

Come si è già detto, le personalità militari o politiche successive all'unificazione d'Italia sono raggruppate fuori dall'originaria delimitazione della città murata, nei nuovi quartieri, come quello della Pinta:  via Cadorna, via Saragat, via Berlinguer e via Pertini. 


PERSONAGGI DELL'ANTICHITA'

Fra tanti uomini illustri dell'Ottocento, spiccano inaspettate tre figure dell'Antichità, ricordate in via Cleopatra, via Lucrezia Romana e via Archimede.



Su diversi portoni petralesi si manifesta
quell'attrazione per l'Antico Egitto
che ispirò la scelta del nome di via Cleopatra.

Risulta che queste vie esistessero già nel 1909, e ci si chiede per quale motivo siano stati scelti proprio tali personaggi. Passi Archimede che era siciliano (anche se del Siracusano), ma qual'è il rapporto fra Petralia e la regina egizia Cleopatra? Anche Petralia Sottana ha una via Cleopatra, e, curiosità, le Petralie sono gli unici comuni d'Italia che abbiano scelto la famosa regina d'Egitto. Neppure Roma ha una via Cleopatra! Allo stesso modo è sorprendente la scelta di Lucrezia Romana, figura mitica della Roma Antica, legata alla cacciata dell'ultimo re e alla nascita della Repubblica.

Queste due vie, insieme a via Teresita e via Santa Barbara, esclusa via Madonna delle Nevi, sono le sole dedicate a delle donne.



Via Santa Barbara


NOMI RELIGIOSI

A questa categoria appartengono piazza Santa Maria del Loretovia del Carmelo e via Madonna delle Nevi, le vie e piazze intitolate a San Basilio, San Cosma, San Filippo, San Lorenzo, San Martino, San Michele, San Nicola, San Pietro, San Salvatore e San Sebastiano, Sant'Agostino, Santo Stefano e Santa Barbara.
Manca all'appello San Damiano. Diverse di queste vie fanno riferimento ad un quartiere o ad una chiesa, talvolta scomparsa, come le vie San Filippo e San Nicola.
Una curiosità: via San Salvatore, che permette il transito al massimo di un animale da soma, è la via più stretta d'Italia.


Via San Salvatore
               
EVIDENZE GEOGRAFICHE, TOPOGRAFICHE O ARCHITETTONICHE

Questo gruppo parla da sé.

Troviamo innanzitutto via Sicilia e via Imera, per quanto riguarda le località geografiche. 


Via Collegio

Fra i nomi riferiti a edifici e a monumenti, sul cui significato è superfluo attardarsi, ecco in ordine alfabetico:
via Acquedotto Romano
via Albergo Poveri
via Belvedere
via Campanile
vicolo Castello, salita Castello, vicolo Dietro Castello (anticamente esisteva anche via Castello, che è poi divenuta via Generale Medici).
via Loreto
via Collegio, via Dietro Collegio
via Sopra Convento
via del Carmelo
via Fontana
via Fonderia
via Oratorio
salita Ospedale
via Porta Seri
piazza Quattro Cannoli
e infine piazza Duomo. 
Anche via Turistica può ricomprendersi in questa categoria.

Piazza del Popolo nel 1928. A destra, le macerie della
Chiesa del Carmine appena demolita
(Coll. Cassaniti)

Alcuni di questi storici edifici o istituzioni non esistono più.
Come si è detto, certe vie portano ancora il nome di chiese oggi scomparse: il belvedere del Carmine e via del Carmelo, riferibili alla scomparsa chiesa del Carminevia San Nicola (la chiesetta di San Niccolò era sita nei pressi del palazzo Gargano nella parte bassa dell'attuale corso Umberto) e via San Filippo.


Via Fonderia

Quanto a via Fonderia, nel quartiere Loreto, ha preso il nome dai locali, tuttora esistenti, ove, nel Settecento, venne fusa una campana della Chiesa del Loreto.
Anche in via Albergo Poveri l'edificio anticamente adibito a ospizio dei bisognosi esiste ancora, seppure solo nella struttura di base, all'angolo dell'omonima via con via Pergola. Si trattava di una struttura assistenziale, ispirata dagli stessi principi del famoso Albergo Poveri di Palermo, in cui gli indigenti venivano alloggiati, vestiti e nutriti, e adibiti ad attività lavorative che finanziavano il loro mantenimento, insieme a quanto donato in beneficenza dai concittadini abbienti.

NOMI TRADIZIONALI

Oltre a quelli collegati a edifici storici di cui sopra, sono rimasti pochi nello stradario ufficiale i nomi storici, nati dalla tradizione, dagli usi e dalla effettiva presenza, nella via, di una evidenza specifica. I nomi tradizionali fanno infatti riferimento a luoghi, edifici, fontane, chiese, persone che abitavano in quel luogo. 

Via Gorgarelli

Ad esempio via Sordomuti rammentava un'intera famiglia con questa menomazione, che ivi abitava.

Il 17.8.23 è divenuta via Padre Gianbattista Li Puma.

Padre Gianbattista Li Puma 


Nacque a Petralia Soprana il 3 luglio 1921. Missionario in Perù nel 1961, iniziò il suo apostolato fra i campesinos di Huancabamba, Sondor, Canchaque e Huarmaca. 
Fu vicario episcopale della Prelatura di Chulucanas. 
Fondò nel 1961-62 a Huancabamba (Perù) l'Istituto secolare delle Missionarie del Vangelo e in questa città gli è stato intestato l'Istituto Tecnico Industriale. 
Nel 1975 diresse per un certo periodo il Collegio San Antonio di Piura.
Trovò morte prematura nel 1978 per le lesioni causate da un incidente stradale, mentre si trovava presso il convento di San Antonio de Piura.


Via Gorgarelli indica la presenza di un gorgo, cioè di acqua, o fa richiamo al dirupo cui conduce (e forse nella sua radice etimologica, è assimilabile al termine "Urgia" che definisce la porta che conduce al belvedere del Loreto). Non può non pensarsi, di fronte a questi toponimi, agli "urghi" ovvero acquitrini, che si ritrovano a poca distanza di Petralia, nelle Madonie.

Di via Spartenza abbiamo parlato in apposito post.

Abbiamo già parlato anche di via Gatto, a cui nel 1909 si accompagnava via Gallo. Quest'ultima via oggi non esiste più ma troviamo ancora via GalluccioA Petralia Sottana esistono invece tuttora sia via Gallo che via Lupo.

Via Galluccio

Via Poeta fa riferimento alla zona sottostante del Pietu o Pieto. un tempo occupata da orti, e dove sfociavano le fogne cittadine. Sull'origine del termine, alcuni sostengono che risalga alla parola "pietà", altri, che richiami il cattivo odore che lo caratterizzava, in tempi antichi.

Via Saraceni rammenta il vecchio quartiere Saraceni. In età normanna, la popolazione di Petralia Soprana era multietnica e convivevano varie religioni. Erano presenti cristiani di rito greco, musulmani ed ebrei. Solo in età sveva e in tutto il Rinascimento, prima i saraceni e poi gli ebrei, vennero costretti a convertirsi e in caso contrario, uccisi o allontanati forzosamente. Il quartiere ebreo era sito fuori le mura.

Via Pergola molto probabilmente ricorda una pergola con una vigna, presente nei giardini di Palazzetto Rinaldi, storico edificio ancora visibile all'angolo con C.so Umberto I. 




Via Pergola

Ma è successo anche che alcune vie e piazze abbiano conservato nell'uso corrente il proprio nome tradizionale, accanto alla denominazione ufficiale.
Ecco che troviamo tuttora "A Chiazza", odierna via Medici.
Perché questa via è stata chiamata piazza? 
Per la sua vicinanza con quella che anticamente, era la piazza principale del paese, cioè piazza Soprana (attuale piazza Frate Umile), in contrapposizione a piazza Sottana (cioè piazza del Carmine, attuale spazio antistante il monumento ai caduti) situata più in basso.
Su Piazza Soprana si affacciavano la casa comunale, il carcere e l'orfanatrofio.



Le due piazze principali nell'Ottocento
(carta del catasto borbonico 1840 circa)
Le indicazioni in rosso sono state apposte da noi

Le piazzette si chiamano invece "chiani" ed hanno conservato nell'uso corrente il nome tradizionale, che costituisce talvolta una deformazione del nome originario.
Piazza Duomo,  è tuttora e probabilmente sempre sarà "U Chianu 'a Chiesa". Va rammentato che in origine era sicuramente più piccola per la presenza del cimitero, da dove il nome riduttivo di chianu.
Piazza Madonna del Loreto è "U Ritu". Si tratta di una deformazione dialettale del termine "Loreto".
Il largo sito in corrispondenza della chiesa di San Teodoro è "Santu Todàru", divenuto nell'uso "San Tutò" o "San Totò".
"U Sarvaturi" è la piazzetta antistante l'omonima chiesa.
L'antica sede della scomparsa piazza del Carmine (piazza Sottana) è ancora "U Carminu".
La ripida discesa della via Garibaldi è nota come "A scinnuta da pridda" o "A pinnina da Piriddadato che nella piazza Soprana, era situato il carcere.
Via Montalto è invece tuttora "L'acchianata da prucissioni".


U Chianu 'a Chiesa

VIE E PIAZZE CHE HANNO CAMBIATO NOME 

Alcune vie e piazze nel tempo, hanno cambiato semplicemente denominazione: abbiamo già menzionato via Castello e via Squiglio, che cedettero il passo rispettivamente a via Generale Medici  e a corso Umberto I . 

Nello stradario di Petralia del 1909 troviamo inoltre tante altre vie di cui non vi è più traccia perché hanno cambiato nome. Oltre a quelle che abbiamo già menzionato, ne restano diverse di cui è difficile ricostruire sia la precisa ubicazione che le ragioni della vecchia denominazione:
via Pietà : si può ipotizzare una vicinanza al Monte di Pietà, che sino al 1802 aveva una sua sede distinta, prima di venire aggregato all'Ospedale, oppure un richiamo ad una edicola della Madonna della Pietà. A Petralia Sottana esiste la Chiesa del Monte di Pietà.
via Di Benedetto (forse da Vincenzo Di Benedetto, senatore dell'epoca fascista nativo di Enna?)
via Gargano (dall'omonima famiglia di ricchi borghesi proprietari di terre e di un palazzo nel centro, in corrispondenza dell'attuale C.so Umberto I)
via Tardia (forse dallo studioso palermitano dell'Ottocento Francesco Tardia che decifrò diversi diplomi greci ruggeriani che riguardavano anche Petralia)
Via Fichera (cui corrisponde il quartiere Fichera) e che richiama i numerosi arbusti di fico presenti nella campagna sottostante all'abitato.
via Ugo Bagli
via Saffio
via Oratorio 
via Gagliani
via Zolfarini
tutte vie che hanno cambiato nome e alla cui origine si spera di risalire più avanti, anche grazie alla collaborazione dei lettori che siano in possesso di informazioni più precise.

VIE E PIAZZE SCOMPARSE

Ma vi sono anche vie e piazze che fisicamente non esistono più.

Il tratto di Corso Umberto che giunge
 a Piazza del Popolo, ai primi del XX secolo,
Poco più avanti era situata la Vucciria

Come abbiamo già detto, con la demolizione della chiesa di San Rocco, Piazza Soprana è stata sostituita una prima volta, nell'800 da Piazza Ruggero Settimo, e poi nel 1956 da Piazza Frate Umile e con la demolizione della chiesa del Carmelo, Piazza Sottana (parte alta del corso Umberto, al suo congiungimento con piazza del Popolo) ha ceduto il posto alla parte alta di C.so Umberto I e a Piazza del Popolo. Piazza Sottana prendeva anche il nome di Piazza Carmine, o di Vucciria, perché vi si svolgevano il mercato, le adunanze cittadine e i comizi popolari.
A sua volta Piazza Duomo, per un certo periodo,  si chiamò Piazza Frate Umile (Ferruzza p. 115), sino alla creazione della piazza che ha oggi questo nome.


Piazza Soprana, ove era situata la farmacia Lio.
Nel punto ove si trova ora il monumento a Frate Umile, vediamo un alberello 

Una piazzetta che invece non fa più parte dello stradario ufficiale di Petralia Soprana, pur continuando ad esistere fisicamente e ad essere viva nell'uso comune, è Piazza Vittoria,  antistante la facciata della chiesa di San Teodoro, e che rammenta la Vittoria di Ruggero II sui saraceni, e la Madonna della Vittoria alla quale fu dedicata originariamente la chiesa stessa.







LE STORPIATURE

La ricerca dell'origine dei nomi viene spesso resa più difficile dalle deformazioni subite da loro nel tempo .
E' il caso di Piazza Loreto, la  quale prende il nome dalla Madonna di Loreto, e che è stata spesso erroneamente denominata, anche in atti ufficiali del Comune (come l'elenco stradale del 1909), piazza Oreto, per poi trasformarsi ancora una volta nella forma dialettale di uso corrente "U Ritu".
Si trovano ancora cartoline dei primi del novecento con la scritta Chiesa dell'Oreto.




All'origine dell'errore sta il fatto che vicino al fiume Oreto di Palermo, esiste una Chiesa dedicata alla Madonna, che viene chiamata Madonna dell'Oreto (e che probabilmente a sua volta aveva subito la storpiatura dell'originario termine Loreto).

U Ritu

Da notare che si possono trovare sia casi di deformazione di un nome ufficiale ad opera del dialetto, che il contrario. Cioè accade che i funzionari comunali abbiano tentato di interpretare, in italiano, dei nomi dialettali, con risultati talora sorprendenti.
E' questo l'esempio della via Poeta, che deriva dal tentativo di dare un senso italiano al termine Poeto, a sua volta derivante dalla storpiatura di Pieto, o Pietu, che designava la località coltivata ad orti, ove la via conduceva.

In conclusione, rimangono tuttora tanti interrogativi aperti e questo post è quindi in attesa di completamento e di migliorie, alla luce di quanto riusciremo a scoprire in futuro ....




Note bibliografiche:


- Francesco Ferruzza Sabatino, Cenni storici su Petralia Soprana, Palermo, Pezzino, 1938


- Guido Macaluso, Petralia Soprana, Guida alla storia e all'arte, Palermo 1986

- Ferdinando Mazzarella, Rosario Ferrara, Petralia Soprana e il territorio madonita: storia, arte e archeologia, Atti del seminario di studi Petralia Soprana Chiesa di San Teodoro 4 agosto 1999, Comune di Petralia Soprana


- Mario Sabatino, Petralia Soprana, ieri e oggi, Comune di Petralia Soprana, 1998


- Mario Sabatino, U postali ô Patrinuostru. Come eravamo nel '900 a Petralia Soprana, edizioni Arianna, 2023

Commenti

  1. so che esiste un antico acquedotto di costruzione romana ma non c'è nessuna menzione perché? per il resto tutto bello. grazie

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    1. L'acquedotto, che non è romano ma rinascimentale, è stato trattato in un apposito post:
      https://petraliastoriaviva.blogspot.com/2016/12/lacquedotto.html?m=1
      Grazie per l'interesse mostrato.

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  2. Dov'era Via Speranza? Mio nonno è nato lì nel 1882. Non è più sulle attuali mappe di Petralia Soprana.

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