NASCARELLA


A prolungamento dell'area commerciale e industriale di Madonnuzza sorge Nascarella, attualmente attraversata dalla SS.120. Vi sono ubicati uno stabilimento per la lavorazione dei marmo e un magazzino di materiali per l'edilizia.


Carta IGM del 1935

È stata da sempre poco popolata, trattandosi in realtà, come spiegheremo, di un complesso di case sparse.
Il nome della contrada fa probabilmente riferimento al soprannome di qualcuno del luogo. Nascaredda è infatti diminutivo di nasca e indica una persona dal naso piccolo oppure schiacciato. O deriva dalla forma della collina che ricorda quella di un naso?


Cappella votiva

Nascarella era una delle tenute della famiglia Vigneri, insieme a Giaia, Balatelle, Blufi, Giragello e Salinella ed altre, tanto che la zona in alcune carte viene indicata appunto come contrada Vigneri
I terreni di Nascarella erano affidati ai mezzadri Piazza, e poi a partire dal 1943, alla famiglia Velardi, alla quale poi vennero venduti dai proprietari, insieme al casale.

I Vigneri
A Soprana colloquialmente si distinguevano i Vigneri d'i quattru cannola ed i Vigneri d'a posta.
Questi furono i primi a gestire l'Officina di Posta, sin dalla sua creazione a Petralia Soprana nel 1839. Avevano gli uffici sotto casa, â pinnìna 'a posta, dove oggi si trova un emporio. In precedenza si trovavano al 38 di via Generale Medici (cioè in piazza Quattro Cannoli), nell'edificio poi comprato dalla famiglia Albanese. A quei tempi, mentre direttore della posta era Gaetano Vigneri, vi era stato un tentativo di scasso. Gli autori avevano cercato di staccare la cassaforte dal muro senza riuscirvi.

I Vigneri dell'altro ramo furono notai per generazioni. Avevano una palazzina in via Medici e una dimora con entrata sotto il portico di piazza Quattro Cannoli, che per matrimonio si unificò poi con quella dei Ferruzza in piazza Frate Umile.


A sn palazzo Ferruzza-Vigneri in piazza Frate Umile
8.5.1952 inaugurazione del monumento 

Il fabbricato fu poi venduto al comune e. restaurato, e per alcuni anni fu sede della scuola dell'obbligo, per poi essere adibito, in parte, sino ad oggi, ad ufficio della Polizia Municipale.


Paolo Vigneri

Il capitano Paolo Vigneri
Esponente di questa famiglia fu il Capitano dei Carabinieri Paolo Vigneri (1907-1988) divenuto famoso per aver proceduto all'arresto di Benito Mussolini a Roma il 25.5.1943. Quel giorno a Villa Savoia Vittorio Emanuele III aveva annunciato al duce la sua revoca da primo ministro e la sua sostituzione con il maresciallo Badoglio. Cinque carabinieri lo attendevano all’uscita della Villa. Il Capitano Paolo Vigneri aveva l’incarico dal re di eseguire l’arresto “a ogni costo” anche con l'uso delle armi. Vigneri, a nome del re chiese a Mussolini di seguirlo per “sottrarlo ad eventuali violenze della folla”. Ricevuto un diniego, prese per un braccio Mussolini ed eseguì l’arresto caricandolo su di un’ambulanza militare.


L'arresto di Mussolini
illustrazione da La domenica del corriere del 1963

Le rappresaglie giunsero dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, quando i tedeschi occuparono Roma e liberarono Mussolini. 2.500 carabinieri furono deportati e fra di loro i due colleghi del Vigneri, che poi furono uccisi alle Fosse Ardeatine. Il capitano riuscì a sfuggire alla deportazione, si diede alla clandestinità e combatté con i partigiani. 
Dopo la guerra, divenne notaio, secondo la tradizione di famiglia, ed esercitò a Catania.

U locu
Nascarella nel suo nucleo originario è un esempio di quel tipo di aggregato rurale che veniva chiamato U locu.
Questo appellativo in tutta la Sicilia è l'equivalente del termine "podere". Ma nelle Madonie ha una valenza ulteriore: i loci, insediamenti sparsi nelle proprietà di media ampiezza, punteggiano il paesaggio rurale di piccole isole arborate ove i vigneti si alternano a qualche lembo di oliveto promiscuo e di frutteto. Una volta vi fiorivano i vigneti. Venivano tenuti a mezzadria e coltivati promiscuamente (seminerio ed alberato) e il contadino vi abitava stabilmente, ed erano perciò paragonabili ai poderi toscani.
loci erano stati oggetto di studio, come una specificità delle Petralie, rispetto al resto dell'isola, sia nel 1876 da Sidney Sonnino che nel 1910 da Giovanni Lorenzoni, nelle loro relazioni al Parlamento nazionale sulle condizioni dei contadini in Sicilia, elaborate sulla base di soggiorni sul posto. 
Del locu di Nascarella ci rimangono alcune foto della prima metà del XX secolo.


U locu Nascarella

Come spiega Maria Teresa Alleruzzo Di Maggio, nel locu l'insieme delle costruzioni rurali è disposto attorno ad uno spazio quadrato o rettangolare spesso recintato, nelle parti non occupate dai corpi edili, con muretti a secco che raramente superano l'altezza di m 1,50. 
I vani di abitazione e gli annessi rustici si aprono entro il bagghiu selciato, spesso chiuso e accessibile tramite un rustico portone sormontato da architrave e ricoperto da un piano tegolato. Ivi è solitamente presente a tucchiena, cioè il sedile in pietra che costituiva per tutto l'anno un punto focale all'aria aperta sia per le attività che per la socialità, vista la esiguità del vano abitativo e il suo stretto contatto con il letamaio della stalla. 
Il termine tucchiena designava anche la cucina, spesso all'aperto, a legna, mentre quella di latta, trasportabile, era a tannura.


A tucchiena

Questi aggregati sono cioè, in piccolo, una riproduzione delle masserie ed avevano lo scopo di assicurare agli insediamenti sparsi, affidati tutto l'anno alla custodia e gestione di un mezzadro, una certa sicurezza nei riguardi del piccolo brigantaggio. La disposizione interna delle costruzioni è costante. Al piano terra su uno dei due lati lunghi (quello più elevato in caso di pendenza) si trovano la cantina, la stalla e l'abitazione ad unico vano del mezzadro. Questa comunica spesso all'interno con la stessa stalla, per facilitare le operazioni di accudimento del bestiame in inverno, mentre verso l'esterno, prende aria e luce solo dalla porta, essendo priva di finestre.
Al piano superiore, collegato da una scala interna, si trova la dimora padronale di tre o quattro stanze. 


Cortile del locu di Nascarella

La Madonna della Pace
La cappella della Madonna della Pace è sorta come voto delle sorelle Luisa e Clementina Vigneri durante la prima guerra mondiale. Se ne è occupato, per alcuni lavori, il nipote Filippo Ferruzza ora deceduto.


Madonna della Pace


A Nascarella in ultimo veniva a passare l'estate la proprietaria Luisa Vigneri con la sua badante Rosolina di Misilmeri. 

Silvana Mangano
La nonna paterna della famosa attrice Silvana Mangano (Roma, 21 aprile 1930 – Madrid, 16 dicembre 1989) era sorella di Donna Ersilia Vigneri, mentre sua madre era inglese.


Silvana Mangano nel film Ulisse del 1954


Silvana venne a Petralia Soprana nel 1941 a causa della guerra. Poi tornò sino ai 18 anni a villeggiarvi in estate, soggiornando a Nascarella o a Giaia.

Al centro in basso,
 Silvana Mangano quattordicenne

Solo raramente la si vedeva in paese, nell'abitazione dei bisnonni. Per poterla scorgere anche di sfuggita, i ragazzi di Soprana facevano carte false. Mario Sabatino rammenta che era solita scendere a ritirare il pane dalla scala sotto il portico dei Quattro Cannoli. Era già allora uno splendore.


Portico di Piazza Quattro Cannoli

Alla biblioteca Frate Umile esiste un Fondo Mangano che contiene foto dei soggiorni estivi adolescenziali di Silvana Mangano, foto che furono oggetto anni fa di una mostra, con proiezioni dei suoi film più significativi.

Silvana a Nascarella 

Cenni bibliografici 

- Leopoldo Franchetti, Sidney Sonnino, La Sicilia nel 1876, il contadino in Sicilia, 1877

Relazione storico-tecnica allegata alla dichiarazione di notevole interesse pubblico del territorio di Petralia Soprana (Decreto Assessorato Regionale dei beni culturali e ambientali in data 1.4.1998)

- Francesco Ferruzza Sabatino, Cenni storici su Petralia Soprana, Pezzino, Palermo, 1938

Fondo Mangano, Archivio storico, Biblioteca Frate Umile Pintorno, Petralia Soprana 

- M. T. Alleruzzo Di Maggio, La dimora rurale nelle Madonie, in "La casa rurale nella Sicilia occidentale", Leo S. Olshki editore, Firenze, 1968

- Di Martino Maria, Giacomarra Mario, I quartera di Soprana, Tesi di laurea, Facoltà di lettere e filosofia, Università di Palermo, 1993-1994

- Gaetano Messineo, Petralia Superior, Orizzonti, Rassegna di Archeologia, 2010

- Mario Sabatino, U postali ô Patrinuostru. Come eravamo nel '900 a Petralia Soprana, edizioni Arianna, 2023

Ringraziamenti
a Mario Sabatino, Nino Albanese e Pietro Cassaniti 


Vista del Centro Storico da Nascarella


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