PIRA
Pira, che attualmente appare solo come un ridente piccolo villaggio agricolo, è invece fra le più antiche frazioni di Petralia Soprana. Se ne trova traccia documentale sin dal primo Medioevo.
Infatti Rocco Pirri nel 1733 riporta il testo di un diploma di Ruggero datato 1093, in cui si descrive la località "Pyra" sotto Petra Eliae, sovrastata da un alto monte e vicina al fiume Salso, nel punto ove questo si unisce con il fiume Petrae Eliae.
La pagina che riporta il diploma ruggeriano |
Come scrive l'archeologo Gaetano Messineo, alcuni studiosi alla ricerca dell'antico sito di Petra, hanno ricollegato proprio alla Pyra, indicata nel suddetto diploma, la stazione di "Pirina" dell'Itinerarium Antonini, contigua fra l'altro ad altra stazione chiamata Petrina.
In ogni caso, l'antichità dell'insediamento esistente a Pira è confermata dal ritrovamento, attestato dallo stesso Prof. Messineo, di materiale antico nella sorgente detta "Tre Fontane".
Pira nella carta del catasto borbonico |
Rosario Ferrara conferma che vi esisteva un'antica fontana ed, a un centinaio di metri, una piccola cappella con una statua antica in pietra, dedicata alla "Madonna delle Tre Fontane". Cappelletta e fontana distrutte nella seconda metà del XX secolo in occasione dei lavori eseguiti per l'acquedotto.
Cozzo Peri e Portella Tre Fontane Carta IGM 1930 |
Nella mappa del catasto borbonico dell'Archivio Mortillaro, risalente a metà '800, si trova infine l'indicazione di "Borgo delli Pira".
Nella carta dell'Istituto Geografico Militare del 1930, la località viene indicata come "Peri".
Ma nonostante giunga intuitivo collegare Pira al nome latino del frutto (pirum), si osserva che l'antico nome "Pyra", riportato dal diploma di cui sopra, forse deriva invece dal greco πυρά [-ᾶς, ἡ] che ha diversi significati, fra cui rogo, pira, o tomba, ma anche focolare, ara, casa e famiglia.
Non tutti sanno che negli anni 1950, nel corso della riforma agraria, l'ERAS avesse progettato, nel piano di ripartizione 15b, di edificare tre agglomerati abitativi: uno in contrada Verdi, un secondo in contrada Zimmara ed un terzo proprio a Pira. Per ragioni che non ci sono note, Zimmara non venne mai realizzato e anziché a Pira, che era un borgo già esistente, si scelse di edificare ex novo in altra area, e precisamente a Borgo Pala.
Planimetria ERAS tratta dal blog Vox Humana |
Ricorda Mario Sabatino:
Un giorno d'estate , tornando da Verdi, dove avevo fatto rifornimento di carne a chilometro zero, genuina e fresca, volli passare da Pira, non vi ero mai stato. Fui sorpreso dal bel piazzale con al centro un abbeveratoio di acqua fresca.
Le case erano ben curate, le aiuole pure, i pochi abitanti di una gentilezza disarmante, sorridevano tutti. Mi colpì particolarmente un arbusto con dei frutti bianchi a palline, aranvitieddu bianco, lo chiamò la signora che se ne occupava.
Ringraziamenti a Mario Sabatino
Cenni bibliografici
Rocco Pirri, Antonino Mongitore, Sicilia sacra disquisitionibus et notitiis illustrata, Volume 1, apud haeredes Petri Coppulae, 1733
Ferdinando Mazzarella, Rosario Ferrara, Petralia Soprana e il territorio madonita: storia, arte e archeologia, Atti del seminario di studi Petralia Soprana Chiesa di San Teodoro 4 agosto 1999, Comune di Petralia Soprana
Gaetano Messineo, Petralia Superior, Orizzonti, Rassegna di Archeologia, 2010
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