DONALEGGE

 


Potenza evocativa di un nome... passando da DONALEGGE, per un attimo la fantasia spazia a "le dame, i cavallier, l'armi, gli amori" dell'Ariosto, a quel passato glorioso quanto fiabesco, che sopravvive nei decori dei carretti siciliani.



Effettivamente l'origine dei caseggiati di Donalegge, che attualmente fanno parte del territorio di Castellana Sicula, è quanto meno medievale. Risultano infatti documentati sia come feudo che come borgesaggio. Si tratta di un agglomerato su di un lieve declivio, ai margini di quella che era la vecchia “via del grano”, oggi attraversata dalla strada statale 120.
E' appartenuto per un certo tempo al barone Inguaggiato di Petralia Sottana, che aveva una “casina” in contrada Comuni di Calcarelli. 
Fino al 2013 esisteva una piccola chiesa dedicata a Maria Santissima di Fuga in Egitto, con un altare ove si trovava un quadro in tela rappresentante la titolare della chiesa, e con una campana.


Foto dei primi del XX secolo
In primo piano i "màrcati"

Su di uno degli edifici troviamo indicata la data di costruzione del 1776. Sono anche visibili due pilastri di notevole altezza sormontati da capitelli quasi ionici.


Il curioso nome della contrada ha dato vita ad un equivoco. Alcuni lo hanno interpretato come Donna Legge, ipotizzando la presenza di una signora di quei luoghi, munita di poteri giudiziari. In tutti i documenti più risalenti però, il nome presenta una sola N, e sembra riferirsi piuttosto al verbo “donare”. 

In quel luogo, effettivamente, come risulta dal Tabulario di S. Margherita di Polizzi, sin dal 1331 risultavano “terre della Curia presso il Piano della Castellana” con riferimento ad una corte giudiziaria non meglio precisata.

Il fatto che il luogo fosse sede di un qualche sito giudiziario si accorda con la vicinanza di Cozzo Re, e del Castellazzo. Come rivela il suo nome, Cozzo Re (Cuazzu Rìevu) o ancora  Cozzo del Rigo, ha avuto sempre un’elevata importanza strategica per Polizzi, perché permette di avvistare qualunque avvicinamento al  paese.



Nei suoi scritti lo storico di Castellana, Padre Giuseppe Abate, riferisce che a nord delle case di Donalegge esiste ancora una grotta scavata nella sabbia, con attigui resti di muratura, che viene indicata dalla tradizione orale come un luogo di segregazione dei condannati più pericolosi.

Altri studiosi (Giovanni Ruffino) ritengono invece che il nome Dona Legge venga dall’arabo ayn (sorgente) + halig (canale). E l'acqua è infatti ben presente nella contrada. 


In primo piano l'abbeveratoio 
risalente agli anni '30-40

Cenni bibliografici

Celestina Salamone Cristodaro, Polizzi del passato, Edizioni Grifo 1990

Padre Giuseppe Abbate, Castellana, gioiello delle Madonie, Società Grafica Madonita, Castellana Sicula 1992

Giorgio Valussi ed altri, La casa rurale nella Sicilia occidentale, Leo S. Olschki editore, Firenze 1968

Anonimo manoscritto del 1880 - Archivio storico parrocchiale di Petralia Sottana

Francesco Figlia, Il Seicento in Sicilia. Aspetti di vita quotidiana a Petralia Sottana, terra feudale, edizioni Officina di Studi Medievali collana Biblioteca dell'Officina studi medievali, 2008

Peppino Bongiorno, Luciano Mascellino, Chiese e conventi di Petralia Sottana. Usi, maestranze e manufatti di sette secoli. Il Petrino, Petralia Sottana, 2011



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