VINCENZO MISERENDINO, LO SCULTORE DEI ROOSEVELT


Miserendino nel suo studio di Manhattan

Tra le storie di tanti italo-americani che dell'emigrazione seppero farsi un trampolino di lancio, spicca quella di Vincenzo Miserendino, che partito dalle Madonie, divenne scultore di grido nella New York degli anni Venti, e il cui nome si legò per sempre a quello dei presidenti Roosevelt.
Vincenzo Miserendino nasce nel 1875 a Petralia Soprana in una casa sita dietro la Chiesa del San Salvatore, ed inizia a tredici anni gli studi artistici a Palermo, per proseguirli poi presso l'Accademia delle Belle Arti di Roma. A diciannove anni, come molti altri in quel periodo, prende la decisione di trasferirsi negli Stati Uniti, a Manhattan, ove deve ricorrere ai lavori più svariati, nell'attesa di affermarsi come artista.


The Spring Dance,1917. Affresco del Palais Royal  
famoso teatro-cabaret di Broadway

Gli inizi sono duri e dovranno passare oltre venti anni perché si affermi, come pittore di acquerelli e di affreschi, ma soprattutto come scultore, raggiungendo la notorietà nel 1922, con una fontana di notevoli dimensioni Fountain of strenghtdedicata al presidente Theodore Roosevelt, che era morto nel 1919.



 Miserendino all'opera nel 1920 ca

Il presidente, che era un appassionato di caccia grossa, è ritratto in tenuta da safari, con un leone ai suoi piedi. La fontana era destinata al centro residenziale Roosevelt Garden Apartments di New York.


Fountain of Strenght. 1922

Negli anni ruggenti, periodo di primi successi di Vincenzo Miserendino, Theodore Roosevelt era per gli Stati Uniti un vero e proprio mito. Militare coraggioso ed energico oratore, egli aveva ottenuto il Premio Nobel per la pace ed era una figura molto amata. Per farsi un'idea della sua popolarità ancora attuale, si pensi che è lui ad essere bonariamente interpretato da Robin Williams in "Una Notte al museo", e che dal suo nomignolo Teddy, proviene l'appellativo Teddy Bear, dato tuttora nei paesi anglosassoni agli orsacchiotti di peluche.



Uno dei vari busti di Roosevelt realizzati dallo scultore

Il volto di Teddy Roosevelt è uno dei quattro del famoso Memorial del Monte Rushmore.
Per la cronaca, nel 1925, durante la realizzazione di questo gigantesco complesso scultoreo scavato nella roccia, venne richiesta anche la collaborazione di Miserendino, il quale però rifiutò l'offerta.
  

The Orator
 Museo della casa natale di Roosevelt a New York

Miserendino, che era un fervido ammiratore di Roosevelt, tanto da darne poi il nome ad uno dei suoi figli, aveva iniziato a ritrarlo sin dal 1907, e proseguì negli anni con una serie di busti e di figure monumentali, tutte in bronzo.
La più famosa di queste è The Orator del 1923, che fu eseguita in esemplari di diverse dimensioni, tuttora visibili a New York, nel museo della casa natale del presidente e a Mount Vernon, NY.


The Orator. Mount Vernon. New York. 1923
Archivio della Smithsonian Institution

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In quel periodo, che corrisponde in Italia ai primi anni di affermazione del fascismo, le comunità italiane in America venivano spinte a propagandare i valori dell'italianità mediante la commissione di monumenti celebrativi di uomini illustri, primo fra tutti il celebre navigatore Cristoforo Colombo, che per ovvi motivi, era già un'icona nazionale. La raccolta di fondi per questi monumenti fu possibile ad opera delle stesse comunità italiane delle grandi città statunitensi.
Nel 1925 Miserendino venne perciò incaricato di realizzare un primo monumento in memoria di Colombo a Reading, Pennsylvania.


L'opera Christopher Columbus (1925) in via di creazione 
 e dopo la sua installazione a Reading

Si tratta di un bronzo su di una base in marmo, arricchita da quattro bassorilievi anch'essi in bronzo, che raffigurano episodi della vita dell'esploratore. 

I quattro pannelli in bronzo alla base
 del Cristoforo Colombo di Reading (1925)

L'anno dopo, nel 1926, Miserendino realizza il Christopher Columbus, tuttora visibile nel centro di Hartford, sede dell'omonima università, nel Connecticut.



Christopher Columbus, Admiral of the Ocean Seas. 1926.
 Hartford. Connecticut
Archivio della Smithsonian Institution 

Si apre così un periodo di fama per Miserendino, che viene invitato a ritrarre, in bronzo o in marmo, le maggiori celebrità della sua epoca, nel campo politico, editoriale, scientifico, giornalistico e del jet set statunitense. Sull'onda di questa sua notorietà, in un modo tipicamente americano, nel 1922 scrive il libro "La Creazione artistica e la legge del successo".

Cliccate qui per vederlo all'età di 52 anni in un filmato muto del 1927, mentre mostra le fasi della realizzazione del busto di un nativo americano.

Ovviamente, Miserendino rivolse la sua attenzione anche alle star dello spettacolo italiane che godevano allora di fama mondiale: Enrico CarusoBeniamino Gigli ed Eleonora Duse



1924

Il  busto del primo, terminato nel 1921 dopo la morte del cantante lirico, suscitò un certo clamore per la scelta dello scultore di rappresentare il corpo di Caruso come una campana, per evocare l'incredibile risonanza del suo corpo.

Enrico Caruso.1921

Quanto a Beniamino Gigli, in un intervista del 1925 (nella foto qui sotto) lo scultore racconta che mentre il cantante posava nel suo studio, da un appartamento vicino, si sentì qualcuno intonare una tiritera allora di moda "Yes we have no bananas". Gigli non poté trattenersi dal cantarla subito pure lui, facendo però accorrere immediatamente tutti i vicini.



Articolo di stampa italiano del 28.1.1924
 sulla realizzazione del busto di Beniamino Gigli. 

Negli anni '30. Miserendino dedica statue di rilevanti dimensioni, destinate a spazi pubblici, a personalità come il vescovo Loras fondatore dell'omonima Università Cattolica a Dubuque, Iowa, e come Thomas Mott Osborne, autore di importanti riforme carcerarie. La base di quest'ultimo monumento è anche in questo caso un'opera degna di per sé di interesse.



Thomas Mott Osborne. Auburn NY. 1930. 
Vescovo Loras. Dubuque Iowa. 1939

Adolph S. Ochs, editore e proprietario dal 1896 del New York Times, si fece immortalare per due volte da Vincenzo Miserendino e il busto in bronzo realizzato nel 1933 venne installato nell'atrio della sede del giornale, al 229 di West 43rd Street.

Atrio della sede del New York Times
Busto di Adolph S. Ochs. 1933
Ph. New York Times

Dopo Teddy Roosevelt, nel 1934, anche il secondo presidente degli Stati Uniti con questo cognome, cioè Franklin Delano Roosevelt (1882-1945) si fece ritrarre da Miserendino. L'opera è oggi esposta presso il Museo F. D. Roosevelt a New York. Una curiosità che ci dà un'idea della rapidità dei tempi di lavoro dell'artista : dall'agenda del presidente Roosevelt apprendiamo che le sedute di posa si svolsero il 12.5.34 alla Casa Bianca e che furono in tutto solo due, una prima di mezz'ora e, nel pomeriggio stesso, una seconda di un'ora e mezza.

Agenda di F. D. Roosevelt
 con le annotazioni di suo pugno circa le sedute di posa con Miserendino


Busto di Franklin Delano Roosevelt. 1934

Uno degli ultimi progetti di Miserendino, per il quale fu avviata una raccolta fondi su base nazionale, consisteva in un gigantesco Altare della Pace, alto oltre 400 metri, in cui, per la prima volta negli Stati Uniti, avrebbe troneggiato all'aperto, la statua di Cristo. Non si giunse però alla sua realizzazione, anche a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Miserendino, vissuto sempre a Manhattan, con la moglie e i sei figli, morì per un infarto il 26 dicembre del 1943, a 67 anni. La sua tomba si trova al St Raymond's Cemetery di New York.

L'ultima statua monumentale dedicata dallo scultore a Teddy Roosevelt fu installata tre anni dopo la sua morte, nel 1946, a cura del figlio Joseph, scultore anche lui.


Theodore Roosevelt. Mc Hose Park. Boone. Iowa. 1946

Era stata infatti commissionata agli inizi della seconda guerra mondiale ma per il notevole quantitativo di bronzo necessario, che avrebbe dovuto essere dirottato dalle necessità belliche, si dovette attendere la fine del conflitto. 
Il monumento è tuttora visibile nel parco di Boone (Iowa).  Alla sua base sono rappresentati episodi salienti della vita del presidente.


Bassorilievi alla base del monumento di Boone

Con queste brevi note abbiamo voluto rendere un omaggio a Vincenzo Miserendino, scultore madonita della prima metà del XX secolo, che pur rimanendo poco conosciuto in Italia, seppe farsi portavoce dell'estro artistico italiano e siciliano a New York e in tutto il  territorio statunitense. 



Firma dell'artista

Note bibliografiche:

Le principali opere di V. Miserendino sono catalogate dallo Smithsonian American Art Museum, SIRIS

Vincenzo Miserendino, Art in its Making, and the Law of Success, 1923 


Alma Reed, Peregrina, Love and Death in Mexico, University of Texas Press, 2007

David B. Freeman, Carved in Stone: The History of Stone Mountain, Mercer University Press, 1997

Maria Beatrice Giorio, Scultori Italiani e Italo-Americani negli States: Attori di un'Identità Nazionale (1920-1930). Academia, 2012

Joseph Sciorra, Italian folk: vernacular culture in italian american lives, Fordham University, 2011

The Music Trades, LXII, n. 25, December 17, 1921. Articolo sul busto dedicato a Enrico Caruso 


La Domenica del Corriere n. 26 del 1924, Articolo sulla scultura dedicata ad Eleonora Duse


Articolo su Wikipedia en

Mario Sabatino, U postali ô Patrinuostru. Come eravamo nel '900 a Petralia Soprana, edizioni Arianna, 2023


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    Ritratto di Lorraine e Owen Voight. 1925
    James Madison University - Harrisonburg


Lo scultore durante la realizzazione dell'opera

La Vita

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Commenti

  1. felice di qyesto omaggio allo Scultore Miserendino che riafferma la vocazione artistica alla scultura di Petralia Soprana nei secoli e che la caratterizza in una maniera unica nel concorso il borgo dei Borghi 2018 Un borgo di scultori.Grazie

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