IL CANTORE DELLE MADONIE, PIETRO LOPRESTI


Lo splendore delle Madonie ha trovato consacrazione nei versi di un poeta dei primi del NovecentoPietro Lopresti, il quale, più di ogni altro, seppe cogliere il respiro di questi monti, vera fonte da cui attingere forza spirituale.  

Nato a Petralia Soprana il 27 luglio 1844, dopo la laurea in giurisprudenza a Palermo, tornò a svolgere l'attività di avvocato a Petralia Soprana, sino al trasferimento, negli ultimi anni di vita, a Termini Imerese. Nonostante le sue spiccate doti letterarie, di giurista e di oratore, egli scelse una vita ritirata, ispirata alla sua arte e ad alti ideali. Si spense il 27 febbraio 1919.

Il suo poema L'Inno alle Madonie, illustra le bellezze della sua terra. Si tratta quasi di una visione dall’alto del territorio madonita, che scorre via via ritraendone i paesi, la storia, la flora, la fauna e le meraviglie paesaggistiche, ma che soprattutto descrive le profonde sensazioni del poeta: l'infinito della luce e dello spazio, l’ampiezza di respiro e l’apertura della mente, che gli vengono trasmessi dalla forza e armonia della natura.

Foto di Carmelo Spitale

Lopresti evoca il soffio dei secoli di storia e di conquiste, della mitologia della Magna Grecia e dell’epopea normanna, che hanno percorso come il vento questi territori, lasciandoli intatti nella loro pace e serenità. Con accenti forti ma malinconici, da cui traspare la sua profonda religiosità, deplora il ritmo convulso della vita moderna, esprimendo il desiderio di una "nuova redenzione", cioè di un profondo rinnovamento dell'uomo, alla ricerca delle sue radici con la Madre Terra e con il proprio passato. 


Pietro Lopresti suscitò l'ammirazione di poeti suoi contemporanei quali Giosuè Carducci e Bertha Von Suttner, scrittrice austriaca (e premio Nobel), la quale paragona il verso del Lopresti al suono di un'arpa, per il suo ritmo che ha le malinconiche dolcezze di Schiller, e spesso epico come lo stile del tragico Astigiano (cioè Vittorio Alfieri) e definisce l’Inno uno "splendido saggio della bella poesia italiana" (Neue Freie Presse Vienna 1903).
Nel 2006 la Provincia Regionale di Palermo ha pubblicato una nuova edizione dell'Inno alle Madonie.
Nella stessa Rosario Ferrara descrive in pochi tratti precisi lo stile del poeta: spontaneo, semplice, conciso, classico e malinconico. Tratti perfettamente in linea con la personalità schiva ma ispirata del Lopresti.

Frontespizio di Primavere Italiche 
di Domenico Lopresti  1910

Nel 1913, il Lopresti subì la tragica perdita del proprio figlio Domenico, morto a soli 23 anni, e poeta anche lui. Qui appresso, pubblichiamo un inedito di Domenico Lopresti, Primavere Italiche, composto nel 1910 in occasione delle nozze Lio-Catalano, e gentilmente messo a disposizione, in ricordo dei suoi nonni materni, da Elina Cerami.


Primavere Italiche - 1910

Pietro Lopresti non solo ci lascia un messaggio di rispetto e di amore per le sue splendide Madonie, ma ci insegna come l’uomo possa trarre il senso della propria esistenza dal semplice affidarsi allo scenario naturale che lo circonda, dal lasciare che la propria anima si espanda e si ossigeni, al ritmo dei venti e delle stagioni.  


    Medaglione commemorativo - 1934
Palazzo Comunale di Petralia Soprana

In un video di Vincenzo Orlando, ecco i versi dell'Inno alle Madonie, dedicati dal Lopresti al suo paese natio, Petralia Soprana, versi che potrete sentire cliccando sull'immagine.







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