La TRUVATURA di COZZO CULLO


Cozzo Cullo
Foto di Domenico Sabatino

Il protagonista di questo post è “Cuazzu Cuddu” (Cozzo Cullo), piccolo monte a ovest di Madonnuzza, il cui nome curioso ha un significato incerto.

Racconta Natale Sabatino:
"Se tornasse mio nonno, in questa foto vedrebbe a truvatura.
Per gli abitanti di Saccú, Fasanò, e di recente Madonnuzza, Cozzocullo è come un obelisco, ha qualcosa di misterioso. Un mistero custodito e tramandato fino agli anni '90, che si è poi disperso nel vortice delle distrazioni dell'era moderna. 
Per certo posso dire che a fine anni '40, mia madre da piccola sentiva dai genitori i racconti sul misterioso Cozzo Cullo. Ruotavano sempre intorno ad un tesoro nascosto, “a truvatura”, mai scoperto. Per ritrovarlo, bisognava usare una formula o un rito che addirittura in qualche versione, prevedeva il sacrificio di una vita. Ancora per la generazione degli anni 60/70, ogni escursione a Cozzo Cullo era accompagnata dal brivido dell'avventura e dell'imprevisto. 


Alla ricerca ra truvatura

Mio nonno ci parlava della truvatura come di un fatto storico. E ci diceva che consisteva in un tesoro di marenghi d'oru."

Quale può essere il fondamento di questa storia? Il marengo o "napoleone" fu coniato dai francesi nel 1801 per celebrare la vittoria di Bonaparte a Marengo contro gli austriaci. Il nome rimase alle monete d'oro da 20 lire coniate dal Regno d'Italia a partire dal 1861.

Effettivamente nel  corso di secoli di invasioni straniere e di saccheggi da parte di pirati e di briganti, i siciliani hanno spesso dovuto nascondere il proprio gruzzolo in campagna, oro stipato in quarare, pignate o giare. Ne troviamo la riprova in vari ritrovamenti di tesori in monete e gioielli che si sono verificati anche di recente, a Castiglione, a Modica e a Mussomeli.


A truvatura

A questo dato storico, che rende effettivamente possibile il casuale ritrovamento di piccoli tesori, si aggancia poi da sempre il sogno di trovare miracolosamente la soluzione ai propri problemi economici. Un tempo, non esistevano il Gratta e Vinci o il Totocalcio. 


La possibile presenza di reperti nella zona
Spiega Natale Sabatino che ad alimentare le storie contribuiva anche il ritrovamento in zona di ossa e crani umani. Tra Saccù e Cozzo Cullo si trova della sabbia che veniva scavata per costruire, e vi vennero ritrovate talvolta, anche da suo nonno, tombe e oggetti poveri. Le sepolture emersero poco sotto alcuni cipressi che esistono tuttora.

Foto di Natale Sabatino 


Questo della “truvatura”, costituiva in tutta la Sicilia un soggetto ideale per racconti, e trovava la sua origine antica nel repertorio delle fiabe arabe. D'altronde, dopo millenni, Aladino ed Ali Babà fanno ancora sognare i bambini tecnologici di adesso.

U Cuntu

quando fuori imperversava la tempesta, al momento ru cuntu 'a conca, il narratore con tutta la famiglia raccolta attorno al braciere, al fievole chiarore del lume, tentava ovviamente di far durare la suspense con dettagli accattivanti, intervento di elementi magici, di dettagli terrificanti e di creature sovrannaturali poste a guardia del tesoro. 


A conca

Il racconto doveva anche avere una morale: il ritrovamento del tesoro non poteva essere casuale, ma doveva rappresentare un premio per le capacità del cercatore, e fra tutte, per il suo coraggio e la sua costanza. In certuni di questi cunti della truvatura avevano importanza anche la purezza e la fede. Il racconto si avvicinava così alle leggende medievali del Santo Graal o dell'Anello del Nibelungo, in quanto giungeva a rappresentare in qualche modo un percorso iniziatico, o un rito di passaggio alla maturità.





Ecco che nei racconti di questo genere, troviamo sempre una serie di condizioni e prove da superare, come se il tesoro fosse magicamente “destinato” solo ad una persona meritevole. Il cercatore dovrà comunque agire in gran segreto e rigorosamente di notte, cioè nel momento in cui tutti i terrori ancestrali si scatenano.


Cozzo Cullo all'alba
Foto di Natale Sabatino

Le varianti della storia
La storia si arricchisce di rituali, incantesimi e dettagli horror, che variano secondo il narratore. 

Ernesto Messineo: Mi hanno raccontato che bisognava andare in tre sul posto della presunta "truvatura", uno doveva essere ignaro dello scopo ed era destinato a scavare e, a risultato ottenuto, era destinato ad essere sacrificato. Ricordo di un mio coetaneo che perse la ragione dopo aver partecipato ad una "missione " del genere. Nel corso della "missione", naturalmente notturna, bisognava seguire un rituale fatto di gestualità e invocazioni o "preghiere" ed è abbastanza plausibile che persone ingenue potessero subire dei traumi a volte irreversibili.


Natale Sabatino: "Si andava alla ricerca di una pentola piena di monete. Una versione raccontava di salire con un bicchiere pieno, sopra la testa, e non bisognava fare cadere una goccia."

Il furbo, il medio, e il fesso

All'inizio degli anni 50 i giovani delle borgate iniziavano a frequentare i punti di ritrovo nel paese vicino, e facilmente si creavano gruppetti che rievocavano le leggende raccontate dai genitori. Era probabile che dal gruppetto venissero fuori il furbo, il medio, e il fesso. Il furbo organizzava la spedizione per andare a ricercare "a truvatura", il medio lo supportava, e il fesso era l'attore inconsapevole che poi avrebbe dato di che parlare al paese. Anche in questa versione uno dei tre "sà via a ristari" doveva rimanere, nel senso che sarebbe scomparso.

Conclusione
Oggi tante cose sono cambiate, alle generazioni dei nostri nonni potremmo dire che qualcuno a Cozzocullo il tesoro l'ha trovato: ogni giorno centinaia di persone portano un piccolo tesoretto per fare la spesa ai supermercati.
Una leggenda delle nostre borgate che è rimasta accesa, fino a quando non l'hanno spenta i televisori."

Ringraziamenti a Natale Sabatino ed Ernesto Messineo  

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Un racconto fantasy fra i supermercati
Foto di Natale Sabatino


Commenti

  1. Fantastico. Ricordo perfettamente questo fantastico e fantasioso racconto. Me lo raccontava a za Maria a "Pipa" (sposata Pepe). Negli anni 50 se ne parlava moltissimo in strada e i più "scaltri" prendevano per il culo i più fessacchiotti. Credo che qualcuno, con il pretesto di prendere la sabbia, di fatto cercava il tesoro. Non ho conosciuto ricchi per caso a Fasano' e dintorni.

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