LE VIE DI PETRALIA SOPRANA
Nel centro storico di Petralia Soprana, la denominazione delle vie e delle piazze offre una miriade di curiosità e di spunti di riflessione.
Quando sono stati scelti i nomi e in base a quali criteri? Qual'è il loro significato? Quali particolarità presentano rispetto ad altri paesi siciliani ed italiani?
Il post tenterà di chiarire questi aspetti, mantenendo però diversi punti interrogativi e la possibile presenza di errori.
Infatti, sono poche le fonti documentali cui attingere, perché presso gli uffici del Comune, il più vecchio elenco consultabile con relativa delibera della Giunta Comunale, risale solo al 1909. Leggendolo, emerge che il precedente elenco fosse stato approvato con decreto prefettizio del 1887.
Questo stradario del 1909, in cui non si parla di "vie", ma di "strade comunali" e di "vicoli", presenta, come vedremo, numerose differenze con l'elenco attuale.
Come in tanti altri comuni d'Italia, la denominazione ufficiale delle vie, così come la numerazione civica, è stata decisa dall'amministrazione comunale solo in tempi relativamente recenti, cioè dopo l'unificazione d'Italia, ed è stata spesso dettata da ragioni contingenti di tipo politico. In passato le vie non avevano targhe e venivano individuate tradizionalmente con criteri pratici, facendo riferimento a edifici o strutture che vi si trovavano oppure a persone di rilievo che vi abitavano.Infatti, sono poche le fonti documentali cui attingere, perché presso gli uffici del Comune, il più vecchio elenco consultabile con relativa delibera della Giunta Comunale, risale solo al 1909. Leggendolo, emerge che il precedente elenco fosse stato approvato con decreto prefettizio del 1887.
Questo stradario del 1909, in cui non si parla di "vie", ma di "strade comunali" e di "vicoli", presenta, come vedremo, numerose differenze con l'elenco attuale.
A Petralia Soprana, l'atmosfera medievale del cuore della cittadina, sottratto al traffico, nel quieto silenzio di scalinate, cortiletti, sottopassaggi e inattesi contrafforti, appare magicamente sfuggita al trascorrere del tempo.
Ma le vie hanno quasi sempre perso i nomi tradizionali e veramente antichi perché il ristretto spazio occupato dal centro storico (a causa della conformazione del blocco roccioso su cui è situato) non solo ha limitato la creazione fisica di nuove vie, ma ha determinato, negli ultimi cento anni, ripetute sostituzioni di nome. Le vie di recente realizzazione si trovano tutte nel quartiere della Pinta, unica zona di possibile espansione.
Una prima scorsa allo stradario attuale ci rende innanzitutto possibile raggruppare i nomi in alcune categorie:
Ma le vie hanno quasi sempre perso i nomi tradizionali e veramente antichi perché il ristretto spazio occupato dal centro storico (a causa della conformazione del blocco roccioso su cui è situato) non solo ha limitato la creazione fisica di nuove vie, ma ha determinato, negli ultimi cento anni, ripetute sostituzioni di nome. Le vie di recente realizzazione si trovano tutte nel quartiere della Pinta, unica zona di possibile espansione.
Una prima scorsa allo stradario attuale ci rende innanzitutto possibile raggruppare i nomi in alcune categorie:
I MESTIERI
Bottega di beccaio nel Medioevo |
Si tratta delle vie che evocano le attività degli artigiani, in ricordo delle botteghe che si trovavano in paese. Tutti questi nomi esistevano già nel 1909.
Dei nomi dei mestieri non è stata scelta dall'amministrazione comunale la versione dialettale ma quella italiana arcaica. Così troviamo:
via Sorbettieri (gelatai) - Petralia Soprana è l'unica in tutta Italia ad avere una via di tale nome;
via Beccai (sono i macellai di carne di becco, cioé di carne ovina);
via Schioppettieri (armaioli);
via Beccai (sono i macellai di carne di becco, cioé di carne ovina);
via Schioppettieri (armaioli);
via Vaccari ;
via Gessaioli (sia fabbricanti che lavoratori del gesso);
via Lavandai;
via Ballarini (nell'elenco del 1909 leggiamo Ballerini).
Su quest'ultimo nome nutriamo perplessità, ed è possibile che non si faccia qui riferimento ai danzatori.
Su quest'ultimo nome nutriamo perplessità, ed è possibile che non si faccia qui riferimento ai danzatori.
A far da contrappunto, a Petralia Sottana, troviamo altre vie dei mestieri e precisamente via Carbonai e via Concerie.
Le vie dei mestieri formeranno in futuro oggetto di specifici post, perché meritano un approfondimento.
PERSONAGGI ILLUSTRI
PERSONALITA' DI PETRALIA SOPRANA
Inaugurazione del monumento in Piazza Frate Umile (2.5.1952) |
ARTISTI E POETI
Gli artisti di Petralia Soprana commemorati nelle sue vie, sono solo scultori, tutti di notevole fama :
I più famosi di loro sono ricordati in piazza Frate Umile da Petralia e in via Frate Innocenzo da Petralia.
Da notare che la celebrazione dei due religiosi è abbastanza recente, perché nel 1909, troviamo solo un vicolo Pintorno. Nella prima metà del XX secolo, piazza Duomo venne dedicata anche a Frate Umile.
Occorre comunque giungere ai primi anni 50 perché venga dato ad una delle più vecchie piazze del borgo, piazza Soprana, il nome di piazza Frate Umile, in sostituzione di quello tradizionale.
Occorre comunque giungere ai primi anni 50 perché venga dato ad una delle più vecchie piazze del borgo, piazza Soprana, il nome di piazza Frate Umile, in sostituzione di quello tradizionale.
Vincenzo Miserendino, autore di diverse statue
monumentali di Theodore Roosevelt
|
Altro scultore è ricordato dalla via Vincenzo Miserendino. Nato a Petralia Soprana ed emigrato ai primi del Novecento negli Stati Uniti, divenne scultore ufficiale del presidente Theodore Roosevelt, che rappresentò in diverse statue monumentali, tuttora visibili a New York e in varie altre importanti città.
Ovviamente questa via è stata introdotta in epoca recente.
Così come è recente la consacrazione del poeta del Novecento Pietro Lo Presti (avvocato di professione), autore dell'"Inno alle Madonie" (1903), opera dedicata ai suoi luoghi natii.
UOMINI DI POTERE
Quanto a coloro che in passato esercitarono il potere a Petralia Soprana, partiamo dal conquistatore normanno Gran Conte di Sicilia Ruggero I, evocato dalla via Ruggero Normanno, che fortificò di mura Petralia Soprana, dotandola del castello della Pinta, per proseguire con via Pietro Cardona, intitolata al Conte di Collesano, e con via Luigi Moncada d'Aragona, che ricorda il famoso duca di Montalto, cui si deve l'edificazione della chiesa di Santa Lucia.
Il Duca di Montalto |
Il barone Sgadari |
FAMIGLIE NOBILI E NOTABILI
Via Squiglio
Si tratta di una via che oggi nella cartina non si ritrova più. Sino alla fine dell'Ottocento, la parte dell'odierno Corso Umberto I che da Piazza del Popolo giunge alla biblioteca comunale, prendeva il nome dalla famiglia di antichi origini dei Lo Squiglio, baroni di Landro, che possedeva il palazzo sito all'angolo di piazza del Popolo (al cui pianterreno è ora situato un bancomat), poi rimodernato dai baroni Pottino.
Via Montalto (o Moltalto come dice il Ferruzza Sabatino)
rammenta invece tuttora la famiglia di Luigi Moncada, duca di Montalto, menzionato sopra.
Via Gargano, che ancora viene menzionata nello stradario del 1909, oggi non esiste più. Il suo nome è stato sostituito e si riferiva alla famiglia notabile, che occupava l'omonimo palazzo sito in zona Porticella.
Via D'Arata prende anch'essa il nome da una famiglia di possidenti locali, il cui palazzo, ancora visibile, era situato nella via stessa.
Al momento, non abbiamo invece dati per identificare la persona o la famiglia cui fu dedicata via Rizzo.
PERSONALITA' DELLA STORIA SICILIANA
Sono stati scelti personaggi che in varie epoche hanno lottato per la libertà e indipendenza della Sicilia.
Rivoluzione del 1848 a Palermo |
In ordine cronologico, troviamo innanzitutto Giovanni da Procida, nobile di origine salernitana, medico di Federico II di Svevia, organizzatore dei Vespri Siciliani del 1282, moti che condussero all'espulsione dalla Sicilia dei dominatori francesi di casa angioina.
Troviamo poi Domenico Caracciolo, vicerè di Sicilia, che in soli cinque anni, dal 1781 al 1786, avviò nell'isola notevoli riforme ispirate da principi illuministi, contro i privilegi dell'aristocrazia e del clero, e mirate a migliorare le sorti della povera plebe siciliana.
Vi è poi un folto gruppo di protagonisti della rivoluzione siciliana del 1848 contro i Borboni :
Ruggero Settimo, politico palermitano che fu capo del governo nato dalla rivoluzione stessa; a lui era intitolata la piazza Frate Umile.
Michele Amari, storico e politico palermitano dell'Ottocento, cui si devono per altro verso, lo studio e la traduzione di importanti testi che toccano la storia di Petralia in epoca araba;
Ruggero Settimo, politico palermitano che fu capo del governo nato dalla rivoluzione stessa; a lui era intitolata la piazza Frate Umile.
Michele Amari, storico e politico palermitano dell'Ottocento, cui si devono per altro verso, lo studio e la traduzione di importanti testi che toccano la storia di Petralia in epoca araba;
Filippo Cordova, esponente di una famiglia nobile di Aidone, che fu membro dell'Assemblea parlamentare siciliana e Ministro delle Finanze. Nel Cinquecento, un Pietro Cordova, era stato cadetto di Collesano.
A fianco dei tre personaggi suddetti, ai moti del 48 parteciparono altri due nobili rivoluzionari, che ritroviamo evocati nello stradario di Petralia Soprana del 1909, in vie che ora hanno cambiato nome: Via Omodei da Benedetto Omodei di Alcamo (forse di un ramo della stessa famiglia dallo storico e geografo siciliano del Cinquecento Filoteo degli Omodei) e via Paternostro da Paolo Paternostro di Misilmeri.
Vi è poi via Errante, da Vincenzo Errante magistrato palermitano, senatore del collegio di Petralia Soprana nel 1865, che collaborò sia alla rivoluzione del 1848, che alla spedizione dei Mille, da non confondere con il polizzano (o castelbuonese?) Vincenzo Errante, autore di Inganni d'amore (1601).
Di un'altra via dedicata nei primi anni del XX secolo, come in molti altri comuni siciliani, a Francesco Crispi, altro famosissimo organizzatore della Rivoluzione siciliana del 1848 e sostenitore della spedizione dei Mille, non si trova oggi più traccia. Era il tratto dell'odierna via Medici, all'altezza di Piazza Quattro Cannoli.
Infine l'elenco dei politici/patrioti siciliani termina con Emerico Amari, giurista e filosofo palermitano, che fu protagonista del movimento politico liberale durante il Risorgimento italiano.
A fianco dei tre personaggi suddetti, ai moti del 48 parteciparono altri due nobili rivoluzionari, che ritroviamo evocati nello stradario di Petralia Soprana del 1909, in vie che ora hanno cambiato nome: Via Omodei da Benedetto Omodei di Alcamo (forse di un ramo della stessa famiglia dallo storico e geografo siciliano del Cinquecento Filoteo degli Omodei) e via Paternostro da Paolo Paternostro di Misilmeri.
Vi è poi via Errante, da Vincenzo Errante magistrato palermitano, senatore del collegio di Petralia Soprana nel 1865, che collaborò sia alla rivoluzione del 1848, che alla spedizione dei Mille, da non confondere con il polizzano (o castelbuonese?) Vincenzo Errante, autore di Inganni d'amore (1601).
Infine l'elenco dei politici/patrioti siciliani termina con Emerico Amari, giurista e filosofo palermitano, che fu protagonista del movimento politico liberale durante il Risorgimento italiano.
LA POLITICA NAZIONALE
E' questo il gruppo delle vie che, come nel resto d'Italia, ha subito più cambiamenti nel tempo, nel riflesso dei successivi mutamenti politici. Le scelte dell'amministrazione, ispirate alle contingenze, hanno esposto la toponomastica a flussi e riflussi, in relazione alle vie cittadine più importanti.
E' così che via Castello, a fine ottocento, è divenuta via Generale Giacomo Medici, dal nome del famoso ufficiale di Garibaldi divenuto poi senatore siciliano e durante il cui mandato venne inaugurata nel 1875 la strada "rotabile", che cambiò la vita agli abitanti delle due Petralie.
Via Generale Medici aveva originariamente un percorso più importante di quello attuale: infatti, alla biforcazione dopo piazza Quattro Cannoli, proseguiva con questo nome non solo a sinistra, come oggi, ma anche a destra, continuando a salire anche da questa parte sino alla Pinta, occupando così il percorso dell'attuale via Sorbettieri.
Corso Umberto I è stato realizzato alla fine dell'Ottocento, occupando in parte vie e piazze preesistenti come piazza Sottana e via Squiglio, e cancellandone il nome originario.
E' così che via Castello, a fine ottocento, è divenuta via Generale Giacomo Medici, dal nome del famoso ufficiale di Garibaldi divenuto poi senatore siciliano e durante il cui mandato venne inaugurata nel 1875 la strada "rotabile", che cambiò la vita agli abitanti delle due Petralie.
Via Generale Medici aveva originariamente un percorso più importante di quello attuale: infatti, alla biforcazione dopo piazza Quattro Cannoli, proseguiva con questo nome non solo a sinistra, come oggi, ma anche a destra, continuando a salire anche da questa parte sino alla Pinta, occupando così il percorso dell'attuale via Sorbettieri.
Il Generale Giacomo Medici (1866) |
Corso Umberto I è stato realizzato alla fine dell'Ottocento, occupando in parte vie e piazze preesistenti come piazza Sottana e via Squiglio, e cancellandone il nome originario.
Allo stesso modo, con l'instaurazione del fascismo, l'originaria Piazza del Carmine, dopo l'ingrandimento derivante dalla demolizione della omonima chiesa, si tramutò in Piazza Littorio, per poi, dopo la seconda guerra mondiale, divenire Piazza del Popolo.
Piazza del Popolo |
Fa piacere scoprire che se a Petralia Soprana esiste via Roma, a Roma esiste via Petralia Soprana, precisamente in zona Borghesiana.
LE VIE GARIBALDINE
Petralia Soprana ha dedicato varie sue vie all'epopea garibaldina: oltre all'ovvia via Garibaldi, troviamo la via Generale Giacomo Medici, già menzionata, seguita da via Aspromonte, e da via Caprera.
Addirittura anche alla figlia di Garibaldi è dedicata una stradina: via Teresita.
L'eco delle forti aspettative e dell'entusiasmo che anche a Petralia Soprana, si sviluppò per Garibaldi, ci giunge anche da un documento conservato nell’archivio della biblioteca comunale, che attesta una raccolta di fondi fatta per erigere una statua in suo onore.
Uniformi dei Garibaldini |
Addirittura anche alla figlia di Garibaldi è dedicata una stradina: via Teresita.
L'eco delle forti aspettative e dell'entusiasmo che anche a Petralia Soprana, si sviluppò per Garibaldi, ci giunge anche da un documento conservato nell’archivio della biblioteca comunale, che attesta una raccolta di fondi fatta per erigere una statua in suo onore.
ALTRE VIE ISPIRATE AL RISORGIMENTO E ALL'UNIFICAZIONE D'ITALIA
Nello stradario troviamo, quanto alle personalità, via Ciro Menotti, via Nicola Ricciotti, via Camillo Benso di Cavour e tre vie che rammentano eventi storici: via Magenta, via Varese e via Solferino, intitolate a tre battaglie vinte sugli austriaci, nella seconda guerra d'indipendenza.
ALTRE PERSONALITA' ITALIANE
Un martire dell'irredentismo, viene ricordato in via Cesare Battisti.
Via Emanuele Filiberto è invece dedicata al duca di Savoia, noto come "Duca Invitto", grande figura di combattente della prima guerra mondiale.
Tenue è il legame di Petralia con Quintino Sella, ministro ottocentesco delle Finanze nativo di Biella, ricordato soprattutto come alpinista, scienziato e fondatore nel 1863 del Club Alpino Italiano. Va ricordato che la prima impresa alpinistica della Sezione "Conca d'Oro" del CAI, nel 1889, fu la scalata, in carrozza e poi a piedi, della Vetta dell'Antenna, nelle Madonie.
Come si è già detto, le personalità militari o politiche successive all'unificazione d'Italia sono raggruppate fuori dall'originaria delimitazione della città murata, nei nuovi quartieri, come quello della Pinta: via Cadorna, via Saragat, via Berlinguer e via Pertini.
PERSONAGGI DELL'ANTICHITA'
Su diversi portoni petralesi si manifesta quell'attrazione per l'Antico Egitto che ispirò la scelta del nome di via Cleopatra. |
Queste due vie, insieme a via Teresita e via Santa Barbara, esclusa via Madonna delle Nevi, sono le sole dedicate a delle donne.
Via Santa Barbara |
NOMI RELIGIOSI
A questa categoria appartengono piazza Santa Maria del Loreto, via del Carmelo e via Madonna delle Nevi, e le vie e piazze intitolate a San Basilio, San Cosma, San Filippo, San Lorenzo, San Martino, San Michele, San Nicola, San Pietro, San Salvatore e San Sebastiano, Sant'Agostino, Santo Stefano e Santa Barbara.
Manca all'appello San Damiano. Diverse di queste vie fanno riferimento ad un quartiere o ad una chiesa, talvolta scomparsa, come le vie San Filippo e San Nicola.
Una curiosità: via San Salvatore, che permette il transito al massimo di un animale da soma, è la via più stretta d'Italia.
EVIDENZE GEOGRAFICHE, TOPOGRAFICHE O ARCHITETTONICHE
Una curiosità: via San Salvatore, che permette il transito al massimo di un animale da soma, è la via più stretta d'Italia.
Via San Salvatore |
EVIDENZE GEOGRAFICHE, TOPOGRAFICHE O ARCHITETTONICHE
Questo gruppo parla da sé.
Troviamo innanzitutto via Sicilia e via Imera, per quanto riguarda le località geografiche.
Via Collegio |
Fra i nomi riferiti a edifici e a monumenti, sul cui significato è superfluo attardarsi, ecco in ordine alfabetico:
via Acquedotto Romano
via Albergo Poveri
via Belvedere
via Campanile
vicolo Castello, salita Castello, vicolo Dietro Castello (anticamente esisteva anche via Castello, che è poi divenuta via Generale Medici).
via Loreto
via Collegio, via Dietro Collegio
via Sopra Convento
via del Carmelo
via Fontana
via Fonderia
via Oratorio
salita Ospedale
via Porta Seri
piazza Quattro Cannoli
e infine piazza Duomo.
Anche via Turistica può ricomprendersi in questa categoria.
Piazza del Popolo nel 1928. A destra, le macerie della Chiesa del Carmine appena demolita (Coll. Cassaniti) |
Alcuni di questi storici edifici o istituzioni non esistono più.
Come si è detto, certe vie portano ancora il nome di chiese oggi scomparse: il belvedere del Carmine e via del Carmelo, riferibili alla scomparsa chiesa del Carmine, via San Nicola (la chiesetta di San Niccolò era sita nei pressi del palazzo Gargano nella parte bassa dell'attuale corso Umberto) e via San Filippo.
Via Fonderia |
Quanto a via Fonderia, nel quartiere Loreto, ha preso il nome dai locali, tuttora esistenti, ove, nel Settecento, venne fusa una campana della Chiesa del Loreto.
Anche in via Albergo Poveri l'edificio anticamente adibito a ospizio dei bisognosi esiste ancora, seppure solo nella struttura di base, all'angolo dell'omonima via con via Pergola. Si trattava di una struttura assistenziale, ispirata dagli stessi principi del famoso Albergo Poveri di Palermo, in cui gli indigenti venivano alloggiati, vestiti e nutriti, e adibiti ad attività lavorative che finanziavano il loro mantenimento, insieme a quanto donato in beneficenza dai concittadini abbienti.
NOMI TRADIZIONALI
Oltre a quelli collegati a edifici storici di cui sopra, sono rimasti pochi nello stradario ufficiale i nomi storici, nati dalla tradizione, dagli usi e dalla effettiva presenza, nella via, di una evidenza specifica. I nomi tradizionali fanno infatti riferimento a luoghi, edifici, fontane, chiese, persone che abitavano in quel luogo.
Via Gorgarelli |
Ad esempio via Sordomuti rammentava un'intera famiglia con questa menomazione, che ivi abitava.
Il 17.8.23 è divenuta via Padre Gianbattista Li Puma.
Padre Gianbattista Li Puma |
Nacque a Petralia Soprana il 3 luglio 1921. Missionario in Perù nel 1961, iniziò il suo apostolato fra i campesinos di Huancabamba, Sondor, Canchaque e Huarmaca.
Fu vicario episcopale della Prelatura di Chulucanas.
Fondò nel 1961-62 a Huancabamba (Perù) l'Istituto secolare delle Missionarie del Vangelo e in questa città gli è stato intestato l'Istituto Tecnico Industriale.
Nel 1975 diresse per un certo periodo il Collegio San Antonio di Piura.
Trovò morte prematura nel 1978 per le lesioni causate da un incidente stradale, mentre si trovava presso il convento di San Antonio de Piura.
Via Gorgarelli indica la presenza di un gorgo, cioè di acqua, o fa richiamo al dirupo cui conduce (e forse nella sua radice etimologica, è assimilabile al termine "Urgia" che definisce la porta che conduce al belvedere del Loreto). Non può non pensarsi, di fronte a questi toponimi, agli "urghi" ovvero acquitrini, che si ritrovano a poca distanza di Petralia, nelle Madonie.
Abbiamo già parlato anche di via Gatto, a cui nel 1909 si accompagnava via Gallo. Quest'ultima via oggi non esiste più ma troviamo ancora via Galluccio. A Petralia Sottana esistono invece tuttora sia via Gallo che via Lupo.
Via Galluccio |
Via Poeta fa riferimento alla zona sottostante del Pietu o Pieto. un tempo occupata da orti, e dove sfociavano le fogne cittadine. Sull'origine del termine, alcuni sostengono che risalga alla parola "pietà", altri, che richiami il cattivo odore che lo caratterizzava, in tempi antichi.
Via Saraceni rammenta il vecchio quartiere Saraceni. In età normanna, la popolazione di Petralia Soprana era multietnica e convivevano varie religioni. Erano presenti cristiani di rito greco, musulmani ed ebrei. Solo in età sveva e in tutto il Rinascimento, prima i saraceni e poi gli ebrei, vennero costretti a convertirsi e in caso contrario, uccisi o allontanati forzosamente. Il quartiere ebreo era sito fuori le mura.
Ma è successo anche che alcune vie e piazze abbiano conservato nell'uso corrente il proprio nome tradizionale, accanto alla denominazione ufficiale.
Ecco che troviamo tuttora "A Chiazza", odierna via Medici.
Perché questa via è stata chiamata piazza?
Per la sua vicinanza con quella che anticamente, era la piazza principale del paese, cioè piazza Soprana (attuale piazza Frate Umile), in contrapposizione a piazza Sottana (cioè piazza del Carmine, attuale spazio antistante il monumento ai caduti) situata più in basso.
Su Piazza Soprana si affacciavano la casa comunale, il carcere e l'orfanatrofio.
Le piazzette si chiamano invece "chiani" ed hanno conservato nell'uso corrente il nome tradizionale, che costituisce talvolta una deformazione del nome originario.
Piazza Duomo, è tuttora e probabilmente sempre sarà "U Chianu 'a Chiesa". Va rammentato che in origine era sicuramente più piccola per la presenza del cimitero, da dove il nome riduttivo di chianu.
Piazza Madonna del Loreto è "U Ritu". Si tratta di una deformazione dialettale del termine "Loreto".
Il largo sito in corrispondenza della chiesa di San Teodoro è "Santu Todàru", divenuto nell'uso "San Tutò" o "San Totò".
"U Sarvaturi" è la piazzetta antistante l'omonima chiesa.
L'antica sede della scomparsa piazza del Carmine (piazza Sottana) è ancora "U Carminu".
La ripida discesa della via Garibaldi è nota come "A scinnuta da pridda" o "A pinnina da Piridda" dato che nella piazza Soprana, era situato il carcere.
Via Montalto è invece tuttora "L'acchianata da prucissioni".
Per la sua vicinanza con quella che anticamente, era la piazza principale del paese, cioè piazza Soprana (attuale piazza Frate Umile), in contrapposizione a piazza Sottana (cioè piazza del Carmine, attuale spazio antistante il monumento ai caduti) situata più in basso.
Su Piazza Soprana si affacciavano la casa comunale, il carcere e l'orfanatrofio.
Le due piazze principali nell'Ottocento
(carta del catasto borbonico 1840 circa)
Le indicazioni in rosso sono state apposte da noi |
Le piazzette si chiamano invece "chiani" ed hanno conservato nell'uso corrente il nome tradizionale, che costituisce talvolta una deformazione del nome originario.
Piazza Duomo, è tuttora e probabilmente sempre sarà "U Chianu 'a Chiesa". Va rammentato che in origine era sicuramente più piccola per la presenza del cimitero, da dove il nome riduttivo di chianu.
Piazza Madonna del Loreto è "U Ritu". Si tratta di una deformazione dialettale del termine "Loreto".
Il largo sito in corrispondenza della chiesa di San Teodoro è "Santu Todàru", divenuto nell'uso "San Tutò" o "San Totò".
"U Sarvaturi" è la piazzetta antistante l'omonima chiesa.
L'antica sede della scomparsa piazza del Carmine (piazza Sottana) è ancora "U Carminu".
La ripida discesa della via Garibaldi è nota come "A scinnuta da pridda" o "A pinnina da Piridda" dato che nella piazza Soprana, era situato il carcere.
Via Montalto è invece tuttora "L'acchianata da prucissioni".
U Chianu 'a Chiesa |
VIE E PIAZZE CHE HANNO CAMBIATO NOME
Alcune vie e piazze nel tempo, hanno cambiato semplicemente denominazione: abbiamo già menzionato via Castello e via Squiglio, che cedettero il passo rispettivamente a via Generale Medici e a corso Umberto I .
Nello stradario di Petralia del 1909 troviamo inoltre tante altre vie di cui non vi è più traccia perché hanno cambiato nome. Oltre a quelle che abbiamo già menzionato, ne restano diverse di cui è difficile ricostruire sia la precisa ubicazione che le ragioni della vecchia denominazione:
via Pietà : si può ipotizzare una vicinanza al Monte di Pietà, che sino al 1802 aveva una sua sede distinta, prima di venire aggregato all'Ospedale, oppure un richiamo ad una edicola della Madonna della Pietà. A Petralia Sottana esiste la Chiesa del Monte di Pietà.
Nello stradario di Petralia del 1909 troviamo inoltre tante altre vie di cui non vi è più traccia perché hanno cambiato nome. Oltre a quelle che abbiamo già menzionato, ne restano diverse di cui è difficile ricostruire sia la precisa ubicazione che le ragioni della vecchia denominazione:
via Pietà : si può ipotizzare una vicinanza al Monte di Pietà, che sino al 1802 aveva una sua sede distinta, prima di venire aggregato all'Ospedale, oppure un richiamo ad una edicola della Madonna della Pietà. A Petralia Sottana esiste la Chiesa del Monte di Pietà.
via Di Benedetto (forse da Vincenzo Di Benedetto, senatore dell'epoca fascista nativo di Enna?)
via Gargano (dall'omonima famiglia di ricchi borghesi proprietari di terre e di un palazzo nel centro, in corrispondenza dell'attuale C.so Umberto I)
via Tardia (forse dallo studioso palermitano dell'Ottocento Francesco Tardia che decifrò diversi diplomi greci ruggeriani che riguardavano anche Petralia)
Via Fichera (cui corrisponde il quartiere Fichera) e che richiama i numerosi arbusti di fico presenti nella campagna sottostante all'abitato.
via Ugo Bagli
via Saffio
via Oratorio
via Gagliani
via Zolfarini
via Zolfarini
tutte vie che hanno cambiato nome e alla cui origine si spera di risalire più avanti, anche grazie alla collaborazione dei lettori che siano in possesso di informazioni più precise.
VIE E PIAZZE SCOMPARSE
Ma vi sono anche vie e piazze che fisicamente non esistono più.
Il tratto di Corso Umberto che giunge a Piazza del Popolo, ai primi del XX secolo, Poco più avanti era situata la Vucciria |
A sua volta Piazza Duomo, per un certo periodo, si chiamò Piazza Frate Umile (Ferruzza p. 115), sino alla creazione della piazza che ha oggi questo nome.
Piazza Soprana, ove era situata la farmacia Lio. Nel punto ove si trova ora il monumento a Frate Umile, vediamo un alberello |
Una piazzetta che invece non fa più parte dello stradario ufficiale di Petralia Soprana, pur continuando ad esistere fisicamente e ad essere viva nell'uso comune, è Piazza Vittoria, antistante la facciata della chiesa di San Teodoro, e che rammenta la Vittoria di Ruggero II sui saraceni, e la Madonna della Vittoria alla quale fu dedicata originariamente la chiesa stessa.
LE STORPIATURE
La ricerca dell'origine dei nomi viene spesso resa più difficile dalle deformazioni subite da loro nel tempo .
E' il caso di Piazza Loreto, la quale prende il nome dalla Madonna di Loreto, e che è stata spesso erroneamente denominata, anche in atti ufficiali del Comune (come l'elenco stradale del 1909), piazza Oreto, per poi trasformarsi ancora una volta nella forma dialettale di uso corrente "U Ritu".
Si trovano ancora cartoline dei primi del novecento con la scritta Chiesa dell'Oreto.
All'origine dell'errore sta il fatto che vicino al fiume Oreto di Palermo, esiste una Chiesa dedicata alla Madonna, che viene chiamata Madonna dell'Oreto (e che probabilmente a sua volta aveva subito la storpiatura dell'originario termine Loreto).
U Ritu |
E' questo l'esempio della via Poeta, che deriva dal tentativo di dare un senso italiano al termine Poeto, a sua volta derivante dalla storpiatura di Pieto, o Pietu, che designava la località coltivata ad orti, ove la via conduceva.
In conclusione, rimangono tuttora tanti interrogativi aperti e questo post è quindi in attesa di completamento e di migliorie, alla luce di quanto riusciremo a scoprire in futuro ....
- Francesco Ferruzza Sabatino, Cenni storici su Petralia Soprana, Palermo, Pezzino, 1938
- Guido Macaluso, Petralia Soprana, Guida alla storia e all'arte, Palermo 1986
- Ferdinando Mazzarella, Rosario Ferrara, Petralia Soprana e il territorio madonita: storia, arte e archeologia, Atti del seminario di studi Petralia Soprana Chiesa di San Teodoro 4 agosto 1999, Comune di Petralia Soprana
- Mario Sabatino, Petralia Soprana, ieri e oggi, Comune di Petralia Soprana, 1998
- Mario Sabatino, U postali ô Patrinuostru. Come eravamo nel '900 a Petralia Soprana, edizioni Arianna, 2023
so che esiste un antico acquedotto di costruzione romana ma non c'è nessuna menzione perché? per il resto tutto bello. grazie
RispondiEliminaL'acquedotto, che non è romano ma rinascimentale, è stato trattato in un apposito post:
Eliminahttps://petraliastoriaviva.blogspot.com/2016/12/lacquedotto.html?m=1
Grazie per l'interesse mostrato.
Lo cerchi nell'indice: "L'Acquedotto"
RispondiEliminaDov'era Via Speranza? Mio nonno è nato lì nel 1882. Non è più sulle attuali mappe di Petralia Soprana.
RispondiElimina